Il Brasile si avvia ad approvare una nuova tassazione dei siti di scommesse legali, sul modello britannico. La proposta è stata firmata dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva e dal ministro delle finanze, Fernando Haddad. Alla base c’è l’idea di mettere in atto un quadro fiscale che porti più entrate nelle casse dello Stato, e che al tempo stesso contrasti il gioco illegale.
La decisione è quella di tassare sia gli operatori del betting, in particolare quelli che hanno una maggiore presenza sul web, sia gli scommettitori. Questi ultimi saranno tassati sulle vincite: una decurtazione del 30% dei premi ricevuti.
Per gli operatori del betting vi sarà l’applicazione di una tassazione del 15% sui proventi lordi generati dalle attività di scommesse sportive. Proventi da cui vengono però sottratte le somme distribuite in premi. La proposta include anche un pagamento quantificato in circa 6 milioni di dollari per le licenze dei siti scommesse, che avranno validità di 5 anni. Le informazioni relative alla nuova tassazione, sono state divulgate dal consigliere del Ministero delle Finanze, José Francisco Manssur, nel corso di un’audizione pubblica alla Camera. Il piano, ancora provvisorio dovrebbe essere firmato nelle prossime settimane.
Lista siti scommesse legali, come sono tassati in Italia
Il provvedimento che sta per essere varato in Brasile si ispira a quanto fatto in diversi paesi europei, in particolare al modello britannico. In Italia, invece, chi ottiene delle vincite sui migliori siti scommesse AAMS non è soggetto a tassazione. Infatti queste sono già tassate alla fonte. Considerando i migliori bookmakers legali, dunque, ci si mette in tasca l’intera somma vinta, senza ulteriori decurtazioni.
Nel nostro Paese viene applicata l’imposta unica su scommesse e concorsi a pronostici, in base a quanto previsto dal Decreto Legislativo 504/98. Questa grava sul concessionario e varia a seconda della tipologia di gioco. Ammonta al 20% per le scommesse a quota fissa con raccolta su rete fisica. Sale al 24% per le scommesse a quota fissa sui siti scommesse italiani online. Queste imposte non riguardano le scommesse ippiche. La quota di imposta sulle scommesse relative a eventi simulati, ossia le scommesse virtuali, è del 22%.
Dunque è evidente la differenza con l’Italia. Qui chi gioca e vince piazzando le proprie giocate sui migliori siti scommesse online, e cioè quelli con regolare licenza, non deve pagare alcuna tassa. Essendo quel denaro già tassato alla fonte.
Il rinnovamento del betting in Brasile
Il Brasile, con questi nuovi provvedimenti, si allinea a quanto stanno facendo altri stati sudamericani, come ad esempio l’Argentina. Il gioco d’azzardo è un mondo in via di regolamentazione ovunque, anche perché per gli organi statali può rivelarsi una gallina dalle uova d’oro. Il settore del gioco, anche online, è in crescita e regolarizzarlo porta cospicue entrate nelle casse pubbliche, inoltre diminuisce l’impatto del gioco illegale. La nuova tassazione può essere interpretata come una delle strategie di Lula per aumentare le entrate. Ci si aspetta di raccogliere dai 12 ai 15 miliardi di dollari all’anno.
La regolamentazione del settore prevede che le società di gioco registrate debbano avere dipendenti brasiliani e un capitale sociale di almeno 100.000 dollari e dovranno essere accreditate dal governo. Quelle che operano nel mondo del gioco legale saranno tenute a pagare la quota quinquennale, più l’imposta fissa del 15% sui profitti.
Questo provvedimento arriva dopo cinque anni dalla legge sulla legalizzazione delle scommesse, approvata nel 2018. I nuovi provvedimenti porteranno anche a delimitare l’ambito di legalità: le scommesse al di fuori del Brasile saranno illegali. L’obiettivo è quello di raggiungere i risultati ottenuti nel Regno Unito, dove l’87% dei siti di scommesse online è legale.
La pubblicità del gioco in Brasile
Che l’obiettivo principale sia quello di rimpinguare le casse pubbliche è evidente. Mancano infatti provvedimenti relativi alla pubblicità del gioco, volti a proteggere le fasce deboli della popolazione. Attualmente in Brasile non ci sono norme che vietano pubblicità del gaming e le sponsorizzazioni. Infatti nel mondo del calcio brasiliano i bookmaker sono onnipresenti. Oggi sponsorizzano tutti i 20 club della divisione principale. Appaiono come sponsor principali oppure secondari. Anche la Coppa del Brasile è sponsorizzata da un popolare operatore di betting.
Questo è un elemento di grande differenza con il nostro Paese. Qui da noi infatti con una legge approvata nel 2018, è stata vietata ogni forma di pubblicità dell’azzardo, comprese le sponsorizzazioni di squadre di calcio o eventi sportivi. Il che ha fatto sparire dalle maglie dei club di Serie A e delle altre divisioni, ma anche dalla cartellonistica a bordo campo, i nomi dei migliori siti scommesse online. Questi prima spadroneggiavano nel mondo dello sport con contratti milionari che li legavano alle varie società sportive.