“Scusate il ritardo…e le ferie?”: cosa non dire a un colloquio di lavoro

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Scusate il ritardo”, “Ma quanto si guadagna”…”e le ferie?”: con una di queste tre frasi si potrebbe sgretolare la possibilità di avere il posto dopo un colloquio di lavoro. Lo spiegano Corinne Mills, managing director di Personal Career Management, Richard Nott, direttore del portale CWJobs.co.uk, e Nik Pratap di Hays Senior Finance al quotidiano “The Guardian”.

Ecco il decalogo:

1 – “Scusate il ritardo”

2 – “Quante sono le ferie annuali e quanti i giorni di malattia concessi?”

3 – “Prendo solo questa chiamata”

4 – Alla domanda “Dove ti vedi tra cinque anni?”, mai rispondere: “A lavorare presso di voi.” Ma Nott dice che candidati devono “cercare di costruire una risposta sull’esperienza che vorrebbero aver acquisito e il livello di responsabilità che gli piacerebbe avere, piuttosto che percepire l’intervistatore come minaccioso”.

5 – “Il mio precedente datore di lavoro mi ha distrutto”. Perché “parlare male di un precedente datore di lavoro -dice Pratap- non solo non è professionale, ma induce anche a riflettere sul tuo personaggio”.

6 – “Fate racchette da tennis? Pensavo che facevate mazze da cricket”. Mills spiega: “Dire che hai guardato solo il loro sito web è solo marginalmente migliore perchè i datori di lavoro si aspettano molto di più”.

7 – “Maledizione”

8 – “Ero molto bravo coi Firewall dei checkpoint”, non parlare con un linguaggio molto tecnico.

9 -“Devo proprio indossare quella divisa?”

10 – Alla domanda, “Qual è la cosa migliore che si aspetta da questo ruolo?” mai rispondere, secondo quanto spiega Nott, parlando di vacanze o busta paga.