Giornalista inglese attacca la cucina italiana: "Patrimonio Unesco? La cacio e pepe è una truffa" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Nel fine settimana, il critico gastronomico britannico Giles Coren ha suscitato scalpore con un articolo su The Times, intitolato “Il cibo italiano è una truffa: proteggiamo la nostra raffinata cucina inglese”. Le sue dichiarazioni hanno scatenato una forte reazione dall’Italia, in particolare dai rappresentanti del settore gastronomico romano. Secondo Coren, alcune preparazioni italiane, come la cacio e pepe con la panna, vengono spacciate all’estero come piatti autentici, creando quella che lui definisce una “truffa”.
La replica italiana
Claudio Pica, presidente dell’Accademia Italiana della Pasta e della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, ha risposto con fermezza. Pica ha sottolineato come l’Italia non tolleri critiche infondate al suo patrimonio culinario, soprattutto dopo il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Ha invitato simbolicamente Sua Maestà Carlo III a Roma per degustare piatti autentici, ribadendo l’importanza di rispettare e difendere la tradizione gastronomica romana e nazionale.
“A quanto pare nel Regno Unito non hanno digerito la nomina della cucina italiana patrimonio immateriale dell’Umanità, è la reazione piccata e scomposta del critico gastronomico inglese, alla faccia del bon ton e dello small talk – commenta Pica – . Giù le mani dal nostro patrimonio Unesco, i ristoratori romani e italiani non ci stanno, l’Inghilterra se ne faccia una ragione. Anzi, rinnoviamo l’invito a Roma a Sua Maestà Carlo III per degustare un autentico e tradizionale piatto della cucina romana e italiana”.

La difesa della tradizione
Secondo Pica, il riconoscimento UNESCO rappresenta un monito sull’importanza della tutela, della formazione e della promozione dei prodotti italiani. L’Accademia della Pasta è nata proprio con questo scopo: preservare e diffondere la cultura gastronomica italiana, valorizzando ingredienti tipici, tecniche tradizionali e ricette originali.
“Questo è uno dei motivi per cui abbiamo istituito l’Accademia della Pasta – spiega Pica – che nasce per preservare, diffondere e insegnare la vera cultura gastronomica italiana, valorizzando i prodotti tipici, le tecniche tradizionali, le ricette originali, la sua qualità e sostenibilità. Un polo di eccellenza nazionale dedicato alla cultura della pasta, che unisca tradizione artigianale, innovazione industriale, competenze professionali, mettendo in rete produttori, mulini, chef, scuole e ricercatori, e formazione specializzata di nuove generazioni con il coinvolgimento degli Istituti alberghieri italiani”.
