Jacqueline: John Kennedy pazzo per donne e potere. Lettere a prete 50 anni fa

Jacqueline: John Kennedy pazzo per donne e potere. Lettere a prete 50 anni fa
Jacqueline Kennedy

ROMA – Jacqueline Kennedy, vedova del presidente americano John Kennedy (e poi anche moglie dell’armatore greco Aristotele Onassis) scriveva a un prete irlandese, padre Joseph Leonard, della sua solitudine e del suo dolore lettere che sono ora diventate di dominio pubblico perché messe all’asta.

La corrispondenza è nata quando Jacqueline Bouvier futura Kennedy aveva 21 anni e padre Leonard ne aveva 73 e viveva quasi da eremita. Dopo il loro primo incontro, in Irlanda, si videro di persona solo un’altra volta, cinque anni dopo, ma lei continuò a scrivergli e la corrispondenza è andata avanti per 14 anni, fino alla morte di padre Leonard, nel 1964. Le lettere rivelano i tormenti di Jackie Kennedy fin da quando era fidanzata con John Kennedy e poi attraverso il matrimonio e gli anni alla Casa Bianca e la vedovanza dopo l’uccisione di John Kennedy a Dallas.

Quando erano fidanzati, John Kennedy era solo il figlio dell’ambasciatore americano in Inghilterra, ma Jacqueline vedeva in lui “un’ambizione degna di Macbeth” e vedeva anche quanto il futuro marito già promettesse bene come “coureur de femmes”. 

 

Jacqueline, all’epoca ancora Bouvier di cognome, scriveva al prete di temere che il futuro marito fosse un cacciatore di donne come il padre di lei John Vernou Bouvier. In effetti John Kennedy confermò le peggiori previsioni di Jacqueline: tra le sue amanti si annovera Marilyn Monroe, il mito della donna quintessenza.

Le lettere, rimaste segrete per decenni, sono ricomparse in Irlanda, probabilmente consegnate dai parenti di padre Leonard a una casa d’aste irlandese. Saranno messe all’asta il 10 giugno. Si prevede saranno battute a un milione di euro.
Il carteggio e il suo contenuto sono stati rivelati dal quotidiano di Dublino Irish Times rilanciati in America dal New York Post e non sono sfuggiti all’occhio attento di Vittorio Zucconi che ha elaborato il tutto per Repubblica.

In una lettera del luglio del 1952 Jaqueline descrive il fidanzato John Kennedy:

“E’ come mio padre, in qualche modo, ama la caccia ed è annoiato dalla conquista, e una volta sposato ha bisogno di provare di essere ancora attraente, così flirta con altre donne e ti offende. Ho visto come questo ha quasi ucciso mia madre”.

In un’altra missiva del 1953, quando Jackie aveva 23 anni, confidava a padre Leonard:

“Forse sono solo abbagliata e mi immagino in un mondo di lustrini di teste coronate e Uomini del Destino, e non come una piccola triste casalinga… Quel mondo può essere estremamente affascinante dal di fuori, ma quando ci sei dentro e ti senti solo può diventare un Inferno”.

Ma dopo un anno di matrimonio Jackie si era ricreduta:

“Amo essere sposata molto più di quanto non fosse all’inizio”.

L’assassinio di Kennedy nel novembre del 1963 lascia una grande amarezza a Jaqueline:

“Devo credere che esista un Dio, oppure non avrei alcuna speranza di ritrovare Jack. Dio avrà un po’ di spiegazioni da darmi se mai lo vedrò”.

 

 

 

 

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