
LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: "Voglio far l'amore con te. Poesie erotiche dell'antichità classica" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
No, la verità sull’amore, nemmeno a pregarli, non la conoscevano prima di tutto neanche loro, gli antichi. Però, l’amore, quello, vero, quello che si fa, quello “cui sottostanno gli dei” e di fonte al quale “si piegano gli uomini”, i poeti laureati sepolti dai millenni lo cantavano eccome.
Nicola Gardini, scrittore e latinista, ha raccolto 61 componimenti d’argomento erotico greci e latini e li ha tradotti, offrendocene una silloge appassionata a patto di non dimenticare, spiega nella prefazione, che “l’esperienza d’amore è esperienza di una solitudine inestirpabile”.
LeggerMente: “Voglio far l’amore con te”
“Voglio far l’amore con te” (Poesie erotiche dell’antichità classica, Ponte alle Grazie, pagg. 144, euro 10) è un verso di Anacreonte, un altro frammento del quale esplicita il programma del libro: “Eros lascivo / io voglio cantare”.

Quella voce è giunta fino a noi infoiati posteri con intatta potenza di seduzione. E di vertiginosa tristezza, perchè la brama è insoddisfatta, il fondersi delle anime nell’amplesso un’illusione, il desiderio di possesso inesausto e grottesco.
“E cascare nell’otre ardente e ventre / a ventre unire, coscia a coscia” cantava Archiloco diretto e impudico che sogna la bella Neobule ma giace con la sorella.
C’è poco da alzare moraleggianti ditini, all’amore resiste solo una diffidenza eunuca. “Eros mi scosse / l’anima, come un vento che sul monte investe le querce”.