Grazie Marco Benedetto, un pensiero dai tuoi "blitzers", dai tuoi amici, dai tuoi colleghi (Fonte Ansa) - Blitz Quotidiano
Questi giorni non sono stati facili per la nostra redazione e per tutto il mondo che gravita intorno a Blitz Quotidiano. Un piccolo mondo, in effetti, che però aveva il suo centro e il suo equilibrio nel nostro fondatore, Marco Benedetto. Marco nella notte tra giovedì e venerdì ci ha lasciati e da allora continuiamo e continueremo ad essere ancora un po’ stravolti. Ma nonostante quanto accaduto il nostro sito andrà avanti perché Marco lo ha creato e tenuto in piedi con tutte le sue forze in questi anni.
In fondo un po’ tutti noi di Blitz siamo stati pescati dai nostri percorsi e nel tempo siamo cresciuti nel mondo del giornalismo sotto la sua ombra e i suoi consigli.
Questi ultimi sono stati giorni difficili tra il cercare di continuare a far sopravvivere e aggiornare il sito e il funerale che si è svolto sabato a Roma, proprio a pochi passi dalla redazione. Un’ondata di affetto però ha reso il tutto meno complicato e doloroso. Tanti gli amici e i colleghi che in questi giorni lo hanno voluto salutare per un’ultima volta o anche solo ricordare.
Franco Manzitti sul Secolo XIX ha ricordato il suo amore per Genova: “Aveva per Genova un amore viscerale, una nostalgia razionale, coltivata con tanti amici come me, Andrea D’Angelo, Stefano Mignanego, Giamba Mattarana, Giorgio Alfieri (…). Genova è stata nel suo cuore fino all’ultimo. Quando arrivava le tappe d’obbligo erano Castelletto a la Madonna della Guardia, il Santuario, cui lo legava una riconoscenza particolare e una fede forte, molto dialettica e profonda. Quando mi è arrivata la terribile notizia sulla sua morte improvvisa avevo appena incominciato a scrivere il mio settimanale articolo per Blitz. Ero alla terza riga e quell’articolo non lo finirò mai. Al suo posto ho scritto questo con il cuore spezzato”.
Grazie anche a Giulio Balestreri che lo ha ricordato sulla Stampa e grazie anche a Salvatore Tropea che su Repubblica, quella che è stata anche la sua Repubblica, ha ricordato la sua passione per il nostro lavoro: “Quando si è allontanato dalla carriera di manager lo ha fatto con understatement, senza rumore. Avrebbe potuto dedicarsi ad altro ma non ha tradito il primo amore. Si è creato un angolo tutto suo diventando editore di Blitz Quotidiano, una delle prime esperienze italiane di giornale online. ‘Ho continuato a fare quello che ho sempre voluto fare più di qualsiasi altra cosa’, diceva, e anteponeva questa sua passione a quella di manager”.
Grazie anche a Stefano Mignanego che, sempre dalle pagine di Repubblica lo ha ricordato come “maestro e amico” parlando del lavoro di Marco nel gruppo L’Espresso: “Grazie a lui, da azienda artigiana, siamo diventati azienda editoriale. Ha creato la sua squadra, distribuita in nuovi ruoli e competenze. Con scelte che consideravano sempre l’aspetto umano. Proprio per questo il suo, più che un gruppo dirigente, era una squadra, e lui il nostro fratello maggiore. Non eravamo prigionieri di logiche meramente industriali. Da noi queste logiche erano al servizio di quelle editoriali”.
Grazie anche a Carlo Picozza che sul sito dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ricorda così Marco: “Ritroso, Marco Benedetto appariva financo ruvido a quanti non lo conoscevano. La sua genovesità, asciutta e rigorosa, era capace, in realtà, di esprimersi in gesti speciali di dolcezza e magnanimità, con un sorriso di soddisfazione, timido ma guizzante, che a lui si apriva dal cuore”.
Grazie, insomma, a tutti quelli che in questi giorni hanno lasciato un saluto o un ricordo. Da parte nostra poi vogliamo soprattutto ringraziare Marco. Grazie per aver portato avanti Blitz nonostante le difficoltà che purtroppo continua a riscontrare il settore del giornalismo italiano. Grazie per aver creduto in noi. Grazie per averci dato l’opportunità di diventare ed essere giornalisti. Noi “blitzers” ed ex “blitzers” quindi non possiamo far altro che dire GRAZIE MARCO.
