Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna si confermano le tre Regioni al top della sanità italiana. Bene anche Piemonte, Marche e Umbria, mentre, rispetto all’anno precedente, la Lombardia scende all’ottavo posto (e potrebbe quindi uscire dalla cinquina cui spetta una quota premiale). Male Sicilia, Calabria e Valle d’Aosta.
Sono i primi dati provvisori del Sistema di Garanzia 2023 per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea). I numeri, ancora provvisori, sono stati mostrati dal Dg della Programmazione sanitaria Americo Cicchetti in anteprima al Forum Risk Management di Arezzo, raccolti da Quotidiano Sanità.
Rispetto all’anno scorso, sono 13 i territori tra Regioni e Province autonome riusciti a registrare un punteggio superiore a 60. Con questo punteggio si raggiunge la sufficienza in ogni grande area di riferimento per i Lea: prevenzione, distrettuale e ospedaliera. Ad essere sopra la sufficienza sono Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Umbria, Provincia autonoma di Trento, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Lazio, Campania e Molise.
Le regioni che non hanno raggiunto la sufficienza
Ed ecco invece le regioni e le province autonome che non hanno raggiunto la sufficienza. Si tratta di Abruzzo, Calabria e Sicilia. Le tre regioni sono state bocciate nell’area della prevenzione e in quella distrettuale. La Valle d’Aosta ha fallito invece sia nell’area distrettuale che in quella ospedaliera. Per quanto riguarda la macroarea della prevenzione, a non raggiungere la sufficienza sono state Bolzano, Liguria e Sardegna. La Regione Basilicata è infine sottosoglia solo per quanto riguarda l’area distrettuale. Per Quotidiano Sanità, il minimo considerato sufficiente si raggiunge solo se non si è carenti su nessuna delle tre grandi aree di riferimento dei livelli essenziali di assistenza.