Allarme Beretta: “Così stadi nuovi non ce ne saranno”. Lotito: “Serve la legge”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Dicembre 2013 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA
Allarme Beretta: "Così stadi nuovi non ce ne saranno". Lotito: "Ci serve la legge" (LaPresse)

Allarme Beretta: “Così stadi nuovi non ce ne saranno”. Lotito: “Ci serve la legge” (LaPresse)

ROMA – ”Fino a quando non la vedo con le virgole e i punti non mi va di fare nessun tipo di considerazione perché da settimane c’è un balletto attorno a una parola più o meno. Onestamente spenderne altre… sapete benissimo quali sono i nostri desiderata. E’ fondamentale che questa sia una legge che non riguarda solo gli stadi ma gli impianti di base”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, preferisce non entrare nella polemica legata all’emendamento sull’impiantistica che il Parlamento sta discutendo all’interno della Legge di stabilità.

”Noi abbiamo chiesto che abbiano una soglia minima di 500 posti indoor e 2000 outdoor – aggiunge il numero uno dello sport italiano a margine dell’accensione dell’albero della Luce e delle Opportunità svoltasi al Foro Italico -. Quando esce la legge sentirete tutto quello che ho da dire, mi sembra anche corretto. Non è giusto condizionare chi sta lavorando. Noi dal primo giorno abbiamo chiesto procedure certe, tempi certi e il minimo per avere un equilibrio economico”.

“Così stadi nuovi non ce ne saranno”. La Legge di stabilità in dirittura d’arrivo desta allarme anche in Maurizio Beretta, presidente della Lega calcio di serie A: le aspettative del mondo dello sport per le norme sugli stadi rischiano di andare deluse, secondo gli ultimi segnali. “E sarebbe – dichiara all’Ansa Beretta – un’occasione sprecata”. “Per gli stadi della serie A non serve una legge ‘annuncio’  ma una norma che consenta davvero di costruire impianti di nuova generazione, gestiti dalle società sportive. Questo è quello che serve al calcio italiano per essere competitivo e lo sanno bene gli addetti ai lavori e milioni di tifosi. Sono per questo tema – ammonisce il presidente della Lega di serie A – ore decisive e chiediamo alla politica scelte concrete: uno snellimento delle procedure è importante, ma non basta.

Va assicurata nei fatti la sostenibilità economica dell’investimento e poi della gestione dell’impianto. Se invece, in termini di perequazione economica, si riducono le possibilità rispetto all’esistente, il rischio è quello di approvare una norma che non produce effetti. Se si vuole che il calcio italiano possa avere le stesse condizioni del calcio inglese, tedesco o spagnolo si approvi una legge che vada davvero oltre le enunciazioni di principio. Altrimenti, è bene sapere che in Italia di stadi nuovi non ce ne saranno. L’invito – conclude Beretta – è a non perde un’occasione cruciale per il futuro del calcio italiano, nell’interesse dello sport, ma anche di tutto il sistema paese”.

Con questa legge la Lazio non potrà fare lo stadio, come non lo potranno fare tantissime società, a meno che non si vogliano realizzare stadi di 20-30 milioni. Questo significherà però portare al deperimento assoluto del calcio italiano”. Il patron biancoceleste, Claudio Lotito, commenta così le norme sull’impiantistica sportiva inserite nella legge di stabilità in discussione in Parlamento.”A noi non serve la legge – aggiunge Lotito parlando delle norme sull’impiantistica a margine dell’accensione dell’albero della Luce e delle Opportunità svoltasi al Foro Italico – serve una legge che possa far fare gli stadi”.

Cosi’ sicuramente gli stadi non verranno mai fatti. Una legge deve favorire e non impedire, invece impedisce la possibilità di utilizzare alcuni strumenti che oggi sono vigenti. Si chiedeva soltanto uno scadenzamento certo in 14 mesi, mentre in altri paesi in tre mesi si ha una concessione, soltanto per avere una risposta positiva o negativa. Non si chiedeva l’approvazione”.

”Si è preferito cavalcando un’onda di persone che in passato hanno ricoperto ruoli della città di Roma – prosegue il patron laziale -, ritenendo stranamente di eliminare alcune voci che sono fondamentali per la riuscita della legge”. Il presidente della Lazio denuncia quindi che ”si è strumentalizzata e mistificata la situazione dicendo che le società di calcio volevano fare delle cementificazioni e delle utilizzazioni improprie dello strumento legislativo ma è totalmente falso”.

”La legge – conclude – prevedeva un equilibrio economico finanziario per la realizzazione e gestione dell’impianto e anche l’aspetto complementare doveva essere finalizzato all’ammontare dell’intervento”