Antonio Conte e quell’sms al capo ultras dell’Atalanta: “Mi spiace per il Daspo”

Antonio Conte
Antonio Conte

ROMA – È stato il pubblico ministero Carmen Pugliese, come riporta e scrive Armando Di Landro del Corriere della Sera, in tribunale a Bergamo – durante il processo a 143 supporter dell’Atalanta, per scontri, risse e danneggiamenti dal 2009 al 2012 – a ricordare un sms inviato da Antonio Conte, allora allenatore dei nerazzurri, al Bocia, cioè Claudio Galimberti, uno dei capi della tifoseria.

Dopo un Daspo subito da Galimberti, Conte secondo il pm aveva mandato un messaggio: “Mi spiace per il Daspo”. “Qualcuno mi spieghi perché si verificano episodi di violenza che portano a multe salate per la società – dice il pm in aula – e non c’è mai nessuno della società o del mondo del calcio che si dissocia. Anzi, questa inchiesta ha dimostrato che i giocatori e il presidente di allora, Alessandro Ruggeri, andavano a far visita di solidarietà ai tifosi arrestati, a portare regali. E anche l’attuale allenatore della nostra Nazionale, quando era all’Atalanta, aveva mandato un sms di solidarietà al Bocia”.

A più riprese, durante il processo che va a concludersi, il sostituto procuratore Pugliese ha voluto sottolineare la “sudditanza del mondo calcistico bergamasco alla tifoseria violenta”. Una tifoseria “anche ipocrita — secondo il magistrato —. Galimberti, al termine della stagione 2009-2010, aveva contestato pesantemente con i suoi adepti la famiglia Ruggeri, proprietaria dell’Atalanta. Poi, anni dopo, quando è morto l’ex presidente Ivan Ruggeri, è andato a piangere sulla sua tomba”.

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