Calcio: cocaina e eccessi, i 50 anni folli di Maradona

Diego Armando Maradona

Pelè non si è mai drogato e non ha mai allenato la nazionale perdendo 4-0 dai tedeschi ai Mondiali. Non ha mai inneggiato a Fidel Castro e Hugo Chavez né si è mai tatuato il ‘Che’ sul braccio. E non ha segnato i suoi due gol più famosi nella stessa partita.

Queste cose – e ben altre – le ha fatte solo Diego Armando Maradona. C’è da chiedersi come passerà i prossimi 50 anni, lui che ha rischiato più volte di non arrivare fin qui. Il 30 ottobre a quanto pare non festeggerà al San Paolo. Con una telefonata notturna aveva chiesto a Salvatore Bagni di organizzargli la partita di compleanno, poi è arrivato il fisco.

Qualche decina di milioni in sospeso, danni collaterali di una vita al massimo. Pelè si è trasformato presto nel monumento di se stesso. Maradona, che di recente gli ha consigliato di stare in un museo, ancora alla soglia dei 50 strepita come un bambino per riavere la panchina della Seleccion.

Per ‘el pibe de oro’ sembra una questione di vita o di morte. E’ stato il più grande sul campo e deve essere dura vedersi rimpiazzato da un Batista qualsiasi, che aveva la barba quando Diego gli fece vincere il Mondiale nell”86.

”Non si sa da dove sia venuto, deve essere un Ufo”, disse il commentatore tv Fabio Capello dopo il secondo gol al Belgio in semifinale. Il terzo di fila per far dimenticare quello all’Inghilterra con la ‘mano de Dios’. Come non bastasse il raddoppio agli inglesi, in slalom dalla sua metà campo alla porta di Shilton, i bianchi che sembrano lasciar passare la Storia perché non possono fermarla.

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