Calcio scommesse: arrestati il presidente del Potenza ed altre 8 persone

potenzaIl presidente del Potenza (Prima divisione, girone B), Giuseppe Postiglione, altri dirigenti sportivi e un “esponente della criminalità organizzata” sono stati arrestati dai Carabinieri. Le accuse sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, un giro di scommesse illecite e altri gravi reati.

Le indagini e i reati scoperti hanno riguardato una partita del campionato di Serie B del 2007-2008 e sei-sette gare del campionato di Prima divisione, girone B, della stagione 2008-2009. In pratica, si è trattato di scommesse – presentate da Postiglione in punti “regolari” della rete” – su partite delle quali egli avrebbe già conosciuto il risultato.

Oltre al presidente Giuseppe Postiglione sono state arrestate altre 8 persone. Gli arresti sono stati ordinati dal giudice delle indagini preliminari del capoluogo lucano, Rocco Pavese, su richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, Francesco Basentini. Delle persone arrestate, una delle quali è considerata un esponente di rilievo della criminalità organizzata, otto sono in carcere e una si trova agli arresti domiciliari.

La partita di Serie B Ravenna-Lecce – giocata il 26 aprile 2008 e finita con il risultato di 3-1 per la squadra pugliese – è una delle gare al centro dell’inchiesta. Sul risultato della partita, Postiglione avrebbe presentato una scommessa: secondo quanto si è appreso, il presidente del Potenza avrebbe incassato circa 86 mila euro.

I Carabinieri hanno indagato e raccolto elementi anche intorno a partite che il Potenza ha giocato lo scorso anno, quando finì ultimo in classifica e fu retrocesso, venendo poi ripescato in Prima divisione.

Sono in totale una ventina le persone indagate nell’inchiesta su scommesse illecite. L’inchiesta dei Carabinieri ha almeno due filoni: uno “sportivo”, relativo alle scommesse presentate da Postiglione con puntate fino a seimila euro; l’altro, che gli investigatori non considerano affatto secondario, relativo a reati che il dirigente avrebbe commesso in sintonia con Antonio Cossidente: quest’ultimo, che è fra le persone arrestate, è considerato un esponente di spicco di un clan malavitoso.

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