Fabio Cannavaro: “Tornerò alla Juve, ho un contratto da dirigente”

Pubblicato il 1 Gennaio 2011 - 21:30 OLTRE 6 MESI FA

Fabio Cannavaro

”Il Mondiale è andato malissimo, ma qualcuno ha goduto più per il Sudafrica che per il successo in Germania. Per me è stata una pesante delusione anche se sapevamo che non potevamo rivincere la coppa del mondo, ed è stato brutto uscire subito”. Dalla sua casa sul mare a Dubai Fabio Cannavaro, che domani affronterà il Milan nell’amichevole dei rossoneri contro l’Al-Ahli, fa con Sky un bilancio del suo 2010, cominciando dalla grande delusione vissuta con la maglia azzurra.

”C’e’ da lavorare, prendere giovani nuovi e dare fiducia a un movimento che piano piano sta emergendo – dice ancora il Pallone d’oro 2006, intervistato per Sky Sport – Ma ci vuole calma e tempo. A Dubai la gente segue di più il calcio inglese o la liga spagnola, ma quando le squadre italiane si presentano sul posto tutti impazziscono”. Secondo Cannavaro, ”noi promuoviamo male il nostro calcio che non sarà quello di 4 o 5 anni fa ma resta un campionato importante. La perdita di una squadra in Champions è la testimonianza che qualcosa nel nostro movimento deve cambiare. La Juventus è la prima squadra ad avere uno stadio di proprietà ma è ancora troppo poco. I bianconeri non possono essere gli unici. Appena metti fuori dall’Italia ti rendi contro che tutti gli stadi sono più belli dei nostri”.

Poi l’ex capitano dell’Italia parla del suo presente e del futuro, che potrebbe tornare a tingersi di bianconero, anche se con un ruolo diverso. ”Qui a Dubai la qualità della vita è alta – dice – si vive bene e sto molto bene. Volevo staccare la spina da tutto lo stress del campionato italiano. Ho un contratto per questa stagione e per la prossima e poi vedremo quello che succederà. Tra l’altro ho ancora un contratto da dirigente con la Juve che è ancora valido. Non so in che ruolo potrei tornare ma il contratto che stipulammo lo scorso anno è ancora in essere. Per adesso mi godo questo posto”.

Venire a Dubai per Cannavaro è stata una scelta di vita. ”Qui la vita scorre molto più lenta e tranquilla – spiega – Il calcio qui è vissuto con molta serenità, non c’è lo stress dei campionati europei e c’è molto più rispetto per la vita fuori dal campo”. Di sicuro il mancato ritorno al Napoli resta un boccone amaro difficile da mandar giù. ”Rispetto le scelte del presidente De Laurentiis che alla fine è quello che paga – commenta Cannavaro – Era un mio desiderio, quello di tornare a Napoli. Non è stato possibile ma non solo lo scorso anno, anche in precedenza avevo questa voglia. Comunque io resterò sempre un tifoso del Napoli e faccio un grande in bocca al lupo alla squadra che sta facendo bene in questa stagione. Il Napoli può vincere lo scudetto? Sulla carta è complicato ma il campo sta dicendo che loro corrono più degli altri, vincono, si divertono, sono ancora nelle coppe. Dovremo vedere se riusciranno a tenere questo ritmo fino alla fine”.

”Al momento il favorito per lo scudetto rimane il Milan – continua l’ex azzurro – che ha preso un fenomeno come Ibra e che ha una voglia di vincere superiore all’Inter. Cassano? L’ho visto bene, serio. E’ un patrimonio del nostro calcio, ma deve trovare il suo equilibrio e cercare di esprimere il suo valore non solo dentro il campo ma anche all’esterno. E’ un peccato che a volte perda le staffe. Secondo me lui ha buttato una chance importante per la sua carriera al Real Madrid. Speriamo ora si faccia valere al Milan”.

”Comunque – tiene a precisare – non è vero che chiedevamo a Lippi di non convocarlo in nazionale perché il ct non aveva bisogno di consigli”. Cannavaro commenta anche il passaggio di Leonardo all’Inter: E’ stata una scelta coraggiosa perché Leo è una bandiera del Milan. Lui però ha una tranquillità e un’intelligenza che lo aiuterà senz’altro”. Su quella Juve che potrebbe tornare ad essere sua da dirigente Cannavaro dice che ”c’è da lavorare tanto per tornare ai livelli di qualche anno fa ma l’importante è avere la fiducia. Leggo i giornali, guardo internet e percepisco che questa fiducia è più che presente, assieme a stima e pazienza. Sono stati bravi il presidente, il ds e l’allenatore a ridare un grande entusiasmo. Certo, la Juve è uscita dalla coppa e ora dovrà puntare tutto sul campionato”.