Cassano-Garrone, “c’è stata insubordinazione”: il ricorso della Sampdoria

Pubblicato il 10 Novembre 2010 - 13:15 OLTRE 6 MESI FA

Insubordinazione, aperta contestazione delle direttive aziendali ed eccesso di critica: sono le accuse ad Antonio Cassano contenute nel ricorso preparato dall’avvocato Andrea Galli in nome e per conto della Sampdoria dopo gli insulti rivolti dal giocatore al presidente Riccardo Garrone negli spogliatoi del centro sportivo “Mugnaini”. La società blucerchiata chiede alla Lega calcio la nomina di un collegio arbitrale per la rescissione del contratto.

Tra i punti trattati, che riguardano i diritti-doveri che regolano il rapporto di lavoro secondo il codice civile, il legale della Samp sottolinea come si sia verificata una vera e propria ”insubordinazione”. Un atteggiamento che sarebbe stato posto in essere con reazioni tali da costituire ”grave infrazione alla disciplina ed al regolare svolgimento del lavoro”, ma anche ”ingiurie e minacce” nei confronti dei superiori. Anche l’eccesso di critica rientra nella definizione dell’insubordinazione: eccesso di critica che nel caso specifico si e’ concretizzato con le ingiurie.

”La gravità dell’episodio – si legge nel documento – costringe la società a richiedere la più grave delle sanzioni (la rescissione del contratto) che, purtroppo, comporta anche la perdita dell’opportunità di ricavare eventuale corrispettivi dalla cessione del contratto sportivo del calciatore che scadrà nel 2013. Ma è evidente che è in gioco la credibilità dell’intero staff dirigenziale della Società”. Nel ricorso, la Sampdoria ha anche designato il proprio arbitro, l’avvocato Fabio Fazzo.