Ciclismo, Giro d’Italia, 38 località accendono le luci per colorare la grande bellezza del Belpaese Ciclismo, Giro d’Italia, 38 località accendono le luci per colorare la grande bellezza del Belpaese

Ciclismo, Giro d’Italia, 38 località accendono le luci per colorare la grande bellezza del Belpaese

Ciclismo, le città che ospiteranno il Giro d’Italia (6-29 maggio) hanno acceso le luci sulle loro bellezze.

Uno spettacolo che coinvolge le 38 località di partenza e arrivo toccate lungo le 21 tappe i 3.410 chilometri del tracciato . Le Notti Rosa sono dunque cominciate in queste ore. Annunciano l’evento sportivo di ciclismo illuminando i loro luoghi simbolo. Come l’Arena di Verona, il Maschio Angioino a Napoli, la Lanterna a Genova.

Fari accesi anche sulla mitica piazza degli Eroi a Budapest, la “Parigi dell’Est”, da dove partirà la Carovana ciclistica; la collina che domina la città ricorda in effetti Montmartre.

Luci rosa inondano il cuore della piazza e le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria.

Dopo le prime tre tappe ungheresi e il successivo giorno di riposo (lunedì 9 maggio) per il trasferimento in Italia, il Giro partirà da Avola. Gemma che si affaccia sulla costa ionica della Sicilia orientale, nel golfo di Noto.

Qui le luci si sono accese nell’impazienza generale; il Giro d’Italia arricchirà la tradizionale festa di San Sebastiano. Ma la Corsa Rosa non si limita alle bellezze simbolo delle varie località .

Ha coinvolto pure le piste da sci della Aprica dove i corridori arriveranno dopo aver scalato Sua Maestà il Mortirolo, la salita-totem di Pantani e Contador.

Le piste da sci della Aprica (50 Km) sono bellissime,illuminate lo sono anche di più. E sullo sfondo fanno l’occhiolino Svizzera e Austria.

SINFONIA DI LUCI DAL CICLISMO PER UN RITORNO ALLA NORMALITÀ

I fari che si sono accesi a cento giorni dalla partenza della corsa – è la prima volta in 105 edizioni – hanno un lodevole scopo. Dare un segnale che si sta uscendo dal tunnel pandemico e ci si avvia, seppur gradualmente, verso la normalità.

E cosi, tutti insieme, si sono illuminati di rosa città e monumenti simbolo del Belpaese. Bellezze diverse tra loro ma capolavori assoluti nel loro genere. Una sinfonia armonica di palazzi, monumenti, ponti, castelli, piste innevate, centri storici. Un suggestivo richiamo alla cultura, all’arte, alla combinazione di stili ed epoche diverse tra loro ma testimoni di un fascino senza tempo.

Si va  dall’anfiteatro romano di Verona al ponte di Calstrava che l’archistar spagnolo ha realizzato a Reggio Emilia (sede di arrivo della 11esima tappa). E la partenza da Belluno (penultima tappa) – città natale di Dino Buzzati (1906-1972), l’autore de “Il deserto de Tartari” – è un omaggio al grande scrittore di cui ricorrono i 50 anni dalla morte.

DA BUDAPEST A VERONA

Partenza all’estero, traguardo ancora una volta  (è la quinta) all’Arena di Verona. Dopo un percorso ben articolato, dalla Sicilia alla Marmolada.  Con 7 arrivi per velocisti, 5 arrivi in salita. E due sole cronometro per un totale di 26 chilometri. Con un dislivello di 51 mila metri. Ci sarà da divertirsi.

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