“Daniele De Santis sparò a Ciro Esposito prima di cadere”: parlano ultras Napoli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2015 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
"Daniele De Santis sparò a Ciro Esposito prima di cadere": parlano ultras Napoli

“Daniele De Santis sparò a Ciro Esposito prima di cadere”: parlano ultras Napoli

ROMA – Daniele De Santis “sparò a Ciro Esposito quando era ancora in piedi”. Lo hanno detto a Ivan Compasso e Corrado Zunino di Repubblica alcuni ultras del Napoli che erano presenti sul luogo dell’agguato in cui morì il giovane tifoso partenopeo. De Santis andrà a processo per omicidio volontario, tentato omicidio, rissa, lesioni, possesso abusivo di arma da fuoco, lancio di materiale pirotecnico. Oltre a Ciro, avrebbe ferito altri due tifosi del Napoli, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti. Finora la strategia difensiva si è basata sulla presunta necessità di De Santis di rispondere all’assalto dei tifosi napoletani. I quali invece sostengono che tutto sia nato dalle provocazioni di De Santis.

Questo è il racconto dei tifosi napoletani, ovviamente anonimi, che hanno parlato a Zunino e Compasso: “De Santis non era a terra quando ha sparato. È caduto dopo aver esploso i primi colpi, ha fatto una torsione e si è spezzato la gamba. U’ chiattone indietreggiava veloce, quasi correva. Quando è inciampato non ha smesso di sparare… Era una furia. Si è fermato solo perché gli si è inceppata la pistola… Ci siamo avventati, lo abbiamo picchiato, ma lui aveva già colpito tre di noi, deliberatamente. Uno era Ciro… De Santis prendeva calci, colpi di ogni tipo. Raccattavamo pezzi di ferro per strada, glie li sbattevamo addosso, in faccia… Gridava che non sentiva nulla, continuava a sfidarci”.

Zunino e Compasso spiegano poi che “I napoletani, ora a casa loro, identificano lo stesso scenario romano: l’agguato in lontananza, la corsa per raggiungere chi era in difficoltà, gli spartitraffico di cemento da scavalcare, i botti delle bombe carta. I fumogeni, gli spari. “Non abbiamo capito nulla. Conosciamo gli scontri, le dinamiche dello stadio, ma una cosa così non l’avevamo mai vissuta”.

Altra versione, continuano i due giornalisti, è quella del romanista: Il difensore di De Santis, l’avvocato Tommaso Politi, dice che Daniele è stato colpito da cinque, sei coltellate. Sulle cosce, sui glutei. “Ha provato a chiudere il cancello che dava su viale di Tor di Quinto, ma gli ultras del Napoli l’hanno sfondato e sotto gli è rimasta la gamba. Lì se l’è spezzata, e ora rischia l’amputazione”.

Repubblica ha anche pubblicato il video con la ricostruzione di cosa successe quel giorno con “immagini mai viste degli incidenti, con le voci dei testimoni, i messsaggi fra gli agenti assaliti e il 113, il terrore dei tifosi chiusi nel bus”.