GENOVA – Si allarga la protesta dei tifosi di Genoa e Sampdoria, uniti contro la decisione della Lega calcio di giocare il derby del 2 febbraio alle 12.30.
Ieri, 23 gennaio, il primo durissimo comunicato emesso dai ”Gruppi ultrà della Gradinata Nord”, cuore del tifo genoano, nel quale si invitavano ”i tifosi genoani a lasciare il Ferraris vuoto”.
Dopo poche ore anche i sampdoriani Ultras Tito Cucchiaroni hanno fatto sapere: ”Noi non entreremo”. In nottata alla protesta si sono uniti anche l’Associazione Club Genoani che oltre a ribadire l’invito di non entrare allo stadio si è scagliata contro le istituzioni ”che supinamente hanno subito questa decisione”. Anche il Club ”Figgi do Zena” che aveva già preparato una coreografia per il settore Distinti fa sapere che i suoi iscritti non entreranno.
Le due società sono in silenzio, mentre in rete si riscontra un’unanimità di intenti che potrebbe far sì che il 2 febbraio oltre ventimila tifosi rimangano all’esterno dell’impianto genovese, in contemporanea con la storica ”Fiera di Sant’agata” che occupa oltre al quartiere di Marassi anche quello limitrofo di San Fruttuoso, con la possibilità di creare notevoli problemi.