Dybala urla a Vidal “Quiricocho”. Leggenda vuole che porti sfortuna…

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 8 Luglio 2019 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
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Dybala urla a Vidal “Quiricocho”. Da dove nasce la maledizione

ROMA – Durante la finalina della Copa America vinta dall’Argentina sul Cile per 2-1, oltre all’espulsione di Messi e Medel, c’è stato un altro episodio, moltdi o curioso, che ha visto come protagonisti Dybala e Vidal. Infatti durante la trasformazione del rigore con cui il Cile avrebbe accorciato le distanze, Dybala ha cercato di portare sfortuna a Vidal urlandogli “Quiricocho“. Una vera e propria maledizione in terra argentina.

Cos’è Quiricocho, la leggenda del tifoso dell’Estudiantes

L’origine nasce a La Plata circa 60 anni fa. La Plata è la città dell’Estudiantes che alla fine di quel decennio vinse tre Libertadores tra il ’68 e il ’70. Un triplete figlio anche dell’allontanamento di Quiricocho dalle tribune dell’Jorge Luis Hirschi, l’ex stadio dei biancorossi. Quiricocho era un tifoso dell’Estudiantes ma leggenda narra che ogni volta che assisteva ad una partita, i biancorossi perdessero. E così gli venne chiesto di non mettere più piede allo stadio. 

Il club però, per sfruttare al meglio le “potenzialità” di Quiricocho, lo piazzò all’accoglienza delle squadre avversarie. “Quiri” doveva dar loro il benvenuto, far strada fino agli spogliatoi e augurargli un caloroso in bocca al lupo. E in quell’anno, dove tutto ebbe inizio, il 1967, l’Estudiantes in casa perse solo una partita. Contro il Boca che era l’unica società che aveva i propri addetti alla sicurezza. Una leggenda che si diffuse ben presto e così i tifosi dell’Estudiantes cominciarono a gridare il nome del ragazzo ad ogni azione pericolosa degli avversari.

Quiri divenne una sorta di talismano, anche per la Nazionale. Carlos Bilardo, ct dell’Argentina nel mondiale vinto in Messico nel 1986, raccontò che quando allenava il Siviglia, rimase scioccato dal sentire un tifoso andaluso gridare “Quiricocho” prima di un calcio di rigore contro. E svelò che furono Maradona e Simeone, nel 1992, a esportare la leggenda fino in terra andalusa. (fonte FOX SPORTS)