Serie A: Juventus ko a Roma, pareggiano Chievo e Palermo

ROMA – La Roma si sblocca, la Juve cade e il campionato, che sembrava gia’ finito, magicamente si riapre, col Napoli che può  rifarsi sotto.

Una serata ancora una volta nel segno di Francesco Totti. Nel momento peggiore del campionato il capitano giallorosso si carica la squadra sulle sue spalle, regala sprazzi da autentico fuoriclasse e infila l’amico Buffon.

Dei suoi nove gol finora in campionato questo di stasera e’ sicuramente il piu’ bello.

E dire che finora non è  ha tirato nemmeno un rigore. Un gol che fa ritrovare il sorriso ai giallorossi, alla loro prima vittoria dell’anno, nel momento chiave di questa tormentata stagione. Lasciatosi alla spalle il calcio champagne zemaniano, l’arrivo di Adreazzoli sembra aver dato concretezza al gioco.

E la Roma, forse per la prima volta, per 90′ non ha avuto sbandamenti facendo la partita che doveva fare, umile e di grande cuore.    La Juve non e’ stata la solita Juve.

Poco incisiva in attacco, dove a parte un tiro nel secondo tempo di Vucinic non si e’ proprio vista. Davvero irriconoscibile la squadra di Conte: Matri e’ stato un fantasma e anche quando e’ entrato Giovinco e’ stato altrettante evanescente.

Buona invece la prima di Anelka, ha giocato solo pochi minuti, ma la sua esperienza si e’ subito notata: suo un assist nel finale a Giovinco, che ha sciupato in maniera imbarazzante.

Un altro stop per i bianconeri dopo quello in casa con la Sampdoria.    Nonostante i tempi ‘cupi’ della Roma spettacolare comunque il colpo d’occhio dell’Olimpico, con lo stadio da tutto esaurito.

Ma non sono piu’ i tempi in cui Roma-Juve valeva lo scudetto. Andreazzoli da’ ancora fiducia a Osvaldo, sperando che l’argentino dimentichi in fretta il pasticcio del rigore di Marassi, e la contestazione di Trigoria.

Schiera la difesa a tre con Piris accanto a Burdisso e Marquinhos, a centrocampo Marquinho a sorpresa ‘spodesta’ Bradley e in attacco il tridente con Lamela e Totti dietro a Osvaldo.

Nella Juve Conte ritrova in difesa Bonucci, mentre a meta’ campo senza lo squalificato Marchisio inserisce il rientrante Asamoah.

Nel prepartita spazio anche alla nostalgia per la curva sud con il giro di campo di una vecchia bandiera come Giacomo Losi. Sembra una serata d’altri tempi per i giallorossi che cominciano a testa bassa.

Il primo tiro e’ di Osvaldo, che all’11’ supera Buffon in uscita, il suo cross viene respinto da Bonucci che rischia il retropassaggio al portiere.

Ma la fiammata giallorossa dura poco e la Juve comincia a crescere e prende in mano il centrocampo. Al 19′ cartellino giallo per De Rossi per un fallaccio su Lichsteiner, sulla successiva punizione appena fuori area  del solito Pirlo autentico miracolo di Stekelenburg.

Alla mezz’ora Totti spreca una buona palla, poi si fa ammonire pure lui per un contatto violento con Pirlo, che si alza con un ginocchio sanguinante.

Nella ripresa la gara finalmente si infiamma: al 3′ Totti lancia Osvaldo (che anticipa Barzagli ma non prende lo specchio della porta), risponde Vucinic sparando di poco a lato da dentro l’area, ancora Totti inventa un lancio da 25 metri per Torosidis, su cui Asamoah chiude in corner  da campione.

Poi ci prova Pjanic da lontano, poi Osvaldo, lasciato solo, impegna di testa Buffon. E’ il prologo al vantaggio giallorosso: un autentico capolavoro balistico di Totti, che riprende una corta respinta della difesa sulla punizione di Pjanic e ‘spara’ un destro esplosivo che non lascia scampo a Buffon.

Poco prima Conte sostituisce Vucinic e Asamoah con Giovinco e Padoin, poco prima della mezz’ora c’e’ anche il debutto di Anelka per Vidal. La Roma risponde con Bradley per Pjanic. I giallorossi ci credono e Osvaldo in contropiede e’ perfino troppo lezioso. Stekeleburg per poco sfiora una ‘papera’ alla Goicoechea.  

Ma e’ sempre Totti in cattedra: lui questa e’ la sua partita e Andreazzoli gli regala anche la atanding ovation. La Roma, quella che ala fine va a salutare la sua curva, e’ ancora lui.

Sognando di riprendere a ”volare”, come la canzone di un Festival sanremese di tanti anni fa.

Sorride il Chievo, mastica amaro il Palermo. La squadra del veronese Malesani, beccato a piu’ riprese dal pubblico del Bentegodi, va avanti dopo soli 4′ con Formica, sembra avere in mano il match, ma paga a caro prezzo l’unica occasione che il Chievo confeziona nella prima ora di gioco: quella che porta Thereau dal dischetto ad impattare una partita che il Palermo, probabilmente, doveva vincere per dare una scossa ad una classifica davvero impietosa.

E la sensazione, appunto, e’ che le due squadre abbiano giocato pensando alla classifica. Il Chievo lo ha fatto capire sin dalle formazioni di partenza.

Difesa a cinque, centrocampo di corsa, chiaro l’intendimento di Corini: aspettare i rosanero per cercare di sfruttare le ripartenze. Logica saltata dopo soli 240 secondi di gioco. Kurtic getta palla nell’area del Chievo, Acerbi di testa non la gioca al meglio, lasciando che il pallone resti nell’area di rigore.

Formica e’ rapidissimo e con un sinistro rasoterra in diagonale batte Puggioni. E’ davvero l’episodio che cambia tutto.

Il Chievo e’ costretto a fare la partita, ma e’ un disegno tattico che non si sposa con lo schieramento pensato da Corini. L’assenza di Rigoni in mezzo al campo si fa sentire, il centrocampo non riesce mai a supportare l’azione dell’attacco e il duo Paloschi-Thereau e’ sovente lasciato in balia della difesa siciliana.

I veneti non cambiano passo, il Palermo non ha difficolta’ a tenere bloccato il match. La squadra di Malesani si difende con ordine e di fatto Sorrentino, anche su di lui gli strali del Bentegodi, rimane del tutto inoperoso.

Altra musica nella ripresa. Corini inserisce Pellissier, Thereau fa il trequartista, il Chievo si accende. Il pareggio e’ forse episodico, ma lo stesso, in fin dei conti, era stato il vantaggio del Palermo: Jokic mette un bel pallone sul secondo palo, Frey a botta sicura, Garcia tocca con la mano. Il rigore ci sta e Thereau lo realizza con freddezza.

L’inerzia passa al Chievo, Thereau ben assistito da Pellissier sfiora il raddoppio, poi Corini cambia nuovamente. Dentro Luciano, fuori Paloschi.

La gara si abbassa ancora di ritmo, il Palermo riprende vigore anche perche’ Malesani si mette speculare al Chievo. Fabbrini in posizione centrale crea qualche pensiero in piu’ al Chievo, ma di fatto sia Sorrentino che Puggioni restano del tutto inoperosi. Finisce in parita’ e l’impressione e’ che ad essere piu’ contento sia decisamente il Chievo.

Roma-Juventus 1-0 Totti 59′ (R).

Roma (3-4-1-2): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos; Torosidis, De Rossi, Pjanic, Marquinho; Lamela; Osvaldo, Totti. A disp.: Goicoechea, Lobont, Romagnoli, Taddei, Perrotta, Lucca, Tachtsidis, Florenzi, Balzaretti, Bradley, Nico Lopez. All.: Andreazzoli
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Matri, Vucinic. A disp.: Storari, Rubinho, Giaccherini, Isla, Marrone, Padoin, Quagliarella, Anelka, Giovinco. All.: Conte

Chievo-Palermo 1-1, gol: Formica 3′ (P) e Thereau 55′ su rigore (C).

Chievo (4-4-2): 17 Puggioni, 2 Dainelli, 3 Andreolli, 51 Acerbi, 13 Jokic, 10 Luciano, 5 Guana, 56 Hetemaj, 14 Cofie, 43 Paloschi, 77 Thereau. (83 Ujkani, 17 Sampirisi, 21 Frey, 33 Papp, 26 Farkas, 12 Cesar, 7 Seymour, 25 Vacek, 27 Hauche, 31 Pellissier). All.: Corini. Squalificati: Rigoni. Diffidati: Cofie, Drame, Guana, Jokic. Indisponibili: Sardo, Drame’, Stoian.

Palermo (4-3-2-1): 54 Sorrentino, 89 Morganella, 6 Munoz, 25 Von Bergen, 3 Aronica, 5 Barreto, 20 Rios, 28 Kurtic, 16 Fabbrini, 27 Ilicic, 10 Miccoli. (99 Benussi, 22 Brichetto, 29 Garcia, 4 Nelson, 18 Faurlin, 23 Donati, 7 Viola, 19 Sperduti, 14 Anselmo, 33 Formica, 17 Boselli, 9 Dybala). All.: Malesani.

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