Luis Suarez: “Riparavo auto per mangiare. Non avevo niente…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2015 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
Luis Suarez, la scarpa d'oro e la moglie Sofia

Luis Suarez, la scarpa d’oro e la moglie Sofia

ROMA – “Da ragazzino ero molto inquieto, a scuola non andavo bene, non stavo mai fermo – racconta Luis Suarez, el pistolero, l’attaccante del Barcellona, dopo la splendida doppietta segnata contro il PSG –  A casa mia mancava tutto anche se non posso dire che mi sia mai mancato da mangiare, ma non mi vergogno a dire che a 11, 12, 13 anni riparavo auto con mio nonno per cercare di portare soldi a casa: a mia madre mentivo, le dicevo che andavo a casa di un amico”.

Suarez poi racconta la sua storia d’amore con Sofia: “Quando Sofia mi disse che si sarebbe trasferita a Barcellona con la sua famiglia è stata davvero dura. A causa della mia situazione economica era impossibile rivederla. Eravamo una coppia di ragazzi che veniva separata: il giorno prima che andasse via, piangemmo entrambi per tutta la notte. Quel giorno avevo una partita, ma non riuscii a fare altro che restare nel letto a piangere. Dovette venire mio fratello affinché mi alzassi e andassi a giocare”.

Il viaggio: “Riuscii ad avere un passaggio per Barcellona ma non avevo i soldi. Fu mio fratello a darmi qualcosa: 70 dollari, più o meno 40-50 euro. Il viaggio fu lungo: mi persi e mi fermarono alla dogana. Avevo 16 anni e non avevo indirizzi dove andare, né altro. Avevo una camicia bianca e cominciai a perdere sangue dal naso. Sofia mi aspettava all’aeroporto, il volo era atterrato da due ore e io non arrivavo. Mi sentivo prigioniero e non sapevo perché. Provai a spiegare che stavo andando a trovare la mia fidanzata che si era trasferita, mi aprirono la valigia e videro che c’era un pacchetto che mi aveva inviato sua zia. Lì c’erano un indirizzo e un numero di telefono: ho avuto una fortuna pazzesca. Chiamarono il padre, poi la madre e tutto si aggiustò”.