Napoli-Bari, Antonelli: “Un peccato non avere i tifosi”

Pubblicato il 2 Dicembre 2009 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

Basta un episodio per far cambiare la storia sportiva di un calciatore in una squadra. Basta un episodio per passare agli occhi di una tifoseria da oggetto misterioso a giocatore su cui puntare.

Una storia fatta di episodi, quella di Filippo Antonelli. Prima la rete che ha regalato la promozione al Bari, pur non essendo ancora biancorosso, poi l’approdo in Puglia, la stima di Ventura, la naftalina in panchina ed infine il buon debutto da titolare a Roma.

Ma è con l’assist per la rete del 2-1 di Greco, nel finale del match contro il Siena, ad aver guadagnato completamente la fiducia di tutto l’ambiente barese:

“Sono davvero contento, – le parole di Antonelli ai giornalisti – ho avuto la possibilità di mettermi in mostra e ho dato il mio contributo alla squadra. E’ questo che conta veramente per me. Siamo un bel gruppo, unito e credo che lo abbiamo dimostrato in campo, anche chi è fuori appena entra in campo è pronto a dare il massimo, Adesso cercherò di sfruttare tutte le occasioni che il mister che mi darà.”

Il futuro prossimo si chiama Napoli, spartiacque tra le ambizioni di gloria e la linea di galleggiamento della salvezza:”Una partita bella da giocare in un palcoscenico davvero importante, – continua il laterale – dovremo stare attenti a non abbassare la guardia visto che senza dubbio anche loro vorranno vincere.

Una gara che se giocheremo bene e come sappiamo potrà darci un bello slancio in classifica. Noi dobbiamo solo giocare come abbiamo sempre fatto perché così possiamo fare male.”

Infine riserva un pensiero speciale ai tifosi biancorossi che non potranno seguire la propria squadra nella trasferta napoletana a causa del divieto imposto dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive:

“Peccato non avere i tifosi perché loro hanno dimostrato di essere molto attaccati a questa squadra e soprattutto molto civili in trasferta, però non spetta decidere a me altrimenti farei venire tutti.”


Armando Manfredi

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