Non si placa il “caso Paola Egonu”, le forte pallavolista azzurra che ha abbandonato la Nazionale dopo il flop dell’Euroeo, Dunque diserterà il Preolimpico in Polonia (16-24 settembre) e rischia di mancare le Olimpiadi di Parigi (26 luglio-11 agosto 2024) se non scenderà dall’Aventino. La rottura col ct Mazzanti è definitiva. Ad un anno dal Mondiale la Nazionale femminile resta nella tempesta. Il divorzio di Paola ricorda altri due episodi analoghi: Maurizia Cacciatori col ct Bonitta (2002), Francesca Piccinini con più tecnici nel corso della sua munga e prestigiosa carriera conclusa nel 2021 con la Uyba di Busto Arsizio (Serie A1). Oggi come allora il mondo pallavolistico e diviso in due. Unica certezza: alla fine ne resterà uno soltanto. Il presidente Manfredi si è riservato di decidere in autunno.
Paola Egonu sotto accusa
Una parte dei tifosi e commentatori non le risparmia nulla. Dicono che è più un personaggio che una atleta (esagerato), che abbonda ai capricci, che se la tira. Molti non hanno ancora digerito il precedente brusco abbandono azzurro attribuendo il divorzio a frasi razy; in realtà, dicono i contestatori, era per giustificare il trasferimento in un club della Turchia con uno stipendio stellare : 1 milione di euro. C’è poi chi dice che è stata “rovinata dagli anti-razzisti”. Ha detto la sua anche il generale -scittote Vannacci:”Io non sono un esperto, ma se l’allenatore ha deciso così,avrà le sue buone ragioni. La meritocrazia è sempre un giusto criterio”. Sulla stessa linea Daniele Santarelli, il ct che ha vinto il Mondiale con la Serbia e gli Europei con la Turchia.
Paola Egonu difesa dalle ex ribelli
A fianco di Paola Egonu sono scese in campo (anche) due leggende del volley femminile:Cacciatori e Piccinini. Due ex ribelli. “Un grande errore lasciare l’Italia senza Egonu” hanno detto all’unisono. Altri non perdonano Mazzanti per non aver convocato talune senatrici come De Gennaro , Chirichella, Bosetti (solidali con Paola). Ma i più si augurano la pace tra Egonu e Mazzanti “nell’interesse azzurro”. Si invoca un “confronto chiaro e costruttivo e poi via in campo a prendersi la medaglia olimpica. La maglia azzurra viene prima degli egoismi, del sapere di aver ragione”. Parola di Maurizia Cacciatori, 228 presenze in azzurro, ex indimenticata capitana, miglior palleggiatrice ai Mondiali 1998 e 3 Coppa Campioni, 4 scudetti. Una capitana da ascoltare. Tira aria di telenovela.