Supercoppa Italiana, Inter-Roma

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Queste le probabili formazioni di Inter e Roma per la sfida di Supercoppa Tim in programma domani sera allo Stadio Meazza di Milano. Inter (4-2-3-1): 1 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 27 Pandev, 10 Sneijder, 9 Eto’o, 22 Milito (12 Castellazzi, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 5 Stankovic, 17 Mariga, 29 Coutinho, 88 Biabiany). All. Benitez Roma (4-3-1-2): 1 Lobont, 77 Cassetti, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise, 11 Taddei, 16 De Rossi, 94 Menez, 7 Pizarro, 10 Totti, 9 Vucinic (32 Doni, 3 Andreolli, 30 Simplicio, 33 Brighi, 20 Perrotta, 8 Adriano, 89 Okaka). All.: Ranieri. Arbitro: Bergonzi di Genova Quote Snai: 1,80; 3,50; 4,25.

Loro, ancora loro, sempre loro. Che sia Campionato, Coppa Italia o Supercoppa non fa differenza: sono Inter e Roma le vere duellanti degli ultimi anni, impegnate in un braccio di ferro instancabile, avvincente ed affascinante. Giocato, spesso, sul filo dei nervi. In campo – con una manciata di punti a separare le rivali nell’ultima stagione – e fuori, con le schermaglie dialettiche imposte a Ranieri dalla verve di Mourinho: unico assente, a guardare da Madrid la ‘classicissima’ giocata, al suo posto, da Benitez. Tutt’altro carisma rispetto al portoghese comunque vincente, al primo colpo, nell’edizione 2008 della Supercoppa. Per Rafa, niente rumore dei nemici, gladiatori e battaglie campali ma solo consapevolezza della forza della sua squadra, rispetto per gli avversari e stima per Ranieri. Su per giu’ gli stessi concetti espressi del tecnico giallorosso. Tentato, e non poco, da uno sgambetto ai nerazzurri. Ben lontano da ogni nostalgia per il ‘guru’ di Setubal. ”L’Inter e’ sempre la favorita – ha esordito in conferenza stampa l’allenatore romano – ma e’ una partita secca e ce la giochiamo, ci proviamo con tutta la nostra forza e il nostro orgoglio. Rispettiamo” i nerazzurri ”ma abbiamo tantissimi tifosi al seguito”, circa 20.000 ”e cercheremo di fare nostra la coppa”, cercando di frantumare, subito, i sogni di ‘grandeur’ interista. Serafico nello snocciolare i propri desideri, Ranieri dedica parole al miele a Benitez – che ricambiera’ il favore – e una stilettata a Mourinho, ex del campionato italiano ancora ingombrante. ”In campo giocano le squadre – ha liquidato l’argomento – e direi che non mi manca”. Quanto a Benitez, incrociato ”in Spagna, mentre lui era un giovane emergente all’Extremadura e io al Valencia, ci conosciamo da tempo: lo stimo molto ha grande esperienza ed e’ un grande allenatore”. Stima, a quanto pare, reciproca: sia fuori dal campo che sul terreno di gioco. ”Eravamo piu’ giovani di adesso quando sono andato a Firenze per vedere come si allenava – ha spiegato Benitez riferendosi al tecnico romano -: e’ stata un’esperienza incredibile, sono stato molto contento e ho un buon rapporto con lui”. Ad ogni modo, malgrado l’amicizia e il rispetto, l’allenatore nerazzurro conta di prolungare, sin da domani, la sequela di vittorie del suo gruppo. ”La Roma – ha osservato – e’ una squadra forte, con un buon allenatore e giocatori di qualita’. La chiave saranno i calciatori che hanno vinto e vogliono continuare a vincere: anzi, vogliono vincere ancora di piu. Per me quello che e’ importante e’ la prossima partita – ha aggiunto – proviamo prima a vincere questa e poi pensiamo alle altre e agli altri titoli: la mia idea e’ vincere, vincere un trofeo alla volta”. Piu’ o meno come Mourinho ma con una differenza di fondo: se si porta a casa la Coppa ”la vincono la societa’ e i giocatori e, poi, tutti quelli che sono vicini”, non certo il solo allenatore. E per continuare sulla via del successo o prendersi la rivincita, dopo la beffa in campionato e Coppa Italia, Inter e Roma dovrebbero puntare su due formazioni offensive. In casa nerazzurra si dovrebbe optare per un 4-2-3-1 e il trio Pandev-Sneijder-Eto’o alle spalle di Milito – con licenza di trasformarlo in corso d’opera in un 4-4-2 ed Eto’o piu’ vicino al principe argentino – mentre sul fronte giallorosso il modulo di riferimento dovrebbe essere il 4-3-1-2 con il francese Menez a giostrare dietro Totti e Vucinic come punta di un rombo fotrmato anche da Pizzarro, De Rossi e Pizzarro. In panchina. pronto a fare il guastatore – condizione permettendo – il grande ex, Adriano, alla sua seconda, importante, chance italiana.

Possibili uomini chiave (John Arne Riise e Dejan Stankovic):

Riise È un calciatore potente e grintoso. Può giocare sia da terzino che da esterno, sulla fascia sinistra. All’occorrenza, può essere impiegato anche come difensore centrale. Possiede un piede sinistro estremamente potente, con cui ha realizzato in carriera molte reti dalla distanza. Spesso, gli vengono affidate le battute di calci di punizione e rimesse laterali, essendo dotato di un rilancio molto lungo.

Stankovic Ha militato in tre nazionali diverse a causa della situazione geopolitica presentatasi negli anni nel territorio jugoslavo.

Con la Nazionale jugoslava debutta nel 1998, partecipando ai Mondiali francesi del 1998 e agli Europei del 2000, competizioni nelle quali la squadra raggiunge la fase finale venendo però eliminata dall’Olanda in entrambe le occasioni.

Testata di Adriano a De Rossi

Nel 2006 partecipa ai Mondiali di Germania: per lui 3 presenze senza reti ed eliminazione al primo turno con la Serbia-Montenegro. Nel 2007-2008 diviene capitano della Serbia, nella sua ultima e attuale denominazione di nazionale di calcio serba.

Con la partecipazione ai mondiali del 2010 in Sudafrica diviene il primo giocatore della storia ad aver partecipato a 3 fasi finali di un mondiale con la maglia di tre nazionali diverse, in ordine, Jugoslavia, Serbia e Montenegro e l’attuale Serbia.

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