Tour of the Alps, vince la prima tappa (19 aprile 2021) Gianni Moscon. Il racconto della volata e anticipazione

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 19 Aprile 2021 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA
Tour of the Alps, vince la prima tappa (19 aprile 2021) Gianni Moscon. Il racconto della volata e anticipazione

Tour of the Alps, vince la prima tappa (19 aprile 2021) Gianni Moscon. Il racconto della volata e anticipazione

La prima tappa del Tour of the Alps, lunedì 19 aprile, è stata vinta alla grande da Gianni Moscon. Il Tour of the Alps, corsa italo-austriaca in cinque tappe, Si concluderà venerdì 23 a Riva del Garda. È considerato tradizionale prova generale del Giro d’Italia (8-30 maggio 2021).

Nella prima tappa, è tornato alla vittoria Gianni Moscon. Di forza, d’astuzia, con classe cristallina. A quattro chilometri dal traguardo di Innsbruck ha inventato una sparata che ha sorpreso tutti. Poi giù in picchiata ad oltre 50 all’ora. A due chilometri è stato raggiunto dal giovane danese Andersen.

Una fortuna. Moscon si è messo a ruota dell’indiavolato portacolori della Uno-X Pro Cycling, ha respirato nell’ultimo chilometro restando in scia.

Poi ai 300 metri dalla “flamme rouge“ lo ha superato di prepotenza. Ed ha vinto a braccia alzate. Riscattata, con gli interessi, la sua personale primavera nera (frattura  del polso in febbraio al Trofeo Laugueglia).

 La corsa, ex Giro del Trentino, è giunta alla edizione numero 45. Ben 22 le squadre partecipanti di cui 13 della massima serie  e otto Professional. Non ci sarà la Nazionale italiana, come annunciato in un primo momento, a “ causa dell’intenso calendario di gare professionistiche e Under 23 di questo periodo “ ha detto il Ct Davide Cassani. Al suo posto correrà la squadra tedesca DSM , team che ha licenza UCI World  Tour  ed ha sede in Olanda a Deventer.

La prima tappa del Tour of The Alps – Bressanone-Innsbruck, 160 chilometri, con arrivo nello stesso punto in cui si sono conclusi i Mondiali 2018 – lo incorona anche leader della corsa. La volata dei battuti  è vinta da Riabushenko (UAE Team Emirates) che strappa il terzo posto.

Quattro italiani nei primi sette. Fellini quarto, Battaglin sesto, Brambilla settimo. Bene De Marchi protagonista di una bella fuga, ripreso 21 km dall’arrivo. In ombra i grandi nomi: Yates ( 61), Pinot ( 62 ), Gallopin ( 73 ). Froome – uno dei sette corridori della storia ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri – è arrivato 115esimo.

Martedì 20  gran tappa per scalatori. Con due volte l’ascesa di Piller Sattel (1559 m) da versanti diversi.Pendenza massima 11,4%.

Si attendono le mosse dei big rosa: Hindley, Yates, Sivakov, Bardet, Pinot.
La corsa italo-austriaca si concluderà venerdì a Riva del Garda. E conferma la propria vocazione di anteprima extra lusso del Giro d’Italia che scatterà da Torino l’8 maggio.

Al via grandi nomi come Froome, Nairo Quintana , Simon Yates , Daniel Martin, Thibaut Pinot, il russo Zakarin  capitano della Gazprom-Rusvelo, Miguel Lopez. Assenti ( erano molto attesi ) Egan Bernal e Vincenzo Nibali.

Il colombiano della corazzata Ineos-Grenadiers, vincitore del Tour de France 2019 ha dato forfait perché tartassato dal mal di schiena. Lo squalo paga la  recente  (14 aprile) caduta in  allenamento (polso destro fratturato, già operato a Lugano (Svizzera) dove abita. Gli altri italiani in gara? Tutti di spessore: Gianni Moscon,Salvatore Puccio, i giovani rampanti Giulio Ciccone e Matteo Fabbro, Marco Marcato, Andrea Vendrame, De Marchi accanto a Froome, il sempreverde Domenico Pozzovivo, Gianluca Brambilla, Valerio Conti. Non ci sarà là Vini Zabu’: si è autosospesa dopo il caso di positività al doping dì Matteo De Bonis, 25 anni, pizzicato con un controllo il 16 febbraio . Per fortuna ( del ciclismo ) resta un caso isolato.

Un test di fuoco in vista del Giro d’Italia . Favoriti gli scalatori. Occhio al tridente Ineos  ( Sivakov,Martinez-Sosa ).

Sono previsti cinque giorni duri. Con difficoltà altimetriche già dalla prima tappa ( passo del Brennero e poi la salita di Axam;  seguirà la picchiata su Innsbruck ). Il giorno dopo pendenze al 12%. La terza tappa sembra favorire le fughe. La quarta è la frazione  più dura e lunga ( 168,6 km ) con il maggior dislivello.

Il passo Campo Carlo Magno e la salita Boniprati offriranno sicura battaglia. Gran finale con il passo Duron ( 2.168  metri s.l.m ;  salita comunque pedalabile) e la doppia scalata conclusiva verso il lago di Trenno. Arrivo nell’incantevole Riva del Garda . Pavel  Sivakov, russo con cittadinanza francese  ( ma è nato a San Donà di Piave ; all’epoca papà Aleksey era un ciclista della Roslotto-ZG Mobili) , vincitore dell’ultima edizione, dovrà guardarsi da Quintana e Simon Yates. I due forti scalatori sono ancora alla caccia di un trofeo di prestigio . E questo tour delle Alpi lo è.