Fondazioni liriche: la Scala in corteo, aspettando le prove aperte

Pubblicato il 5 Maggio 2010 - 08:06 OLTRE 6 MESI FA

Parte l’operazione di marketing dei lavoratori della Scala per coinvolgere la città nella loro lotta contro il decreto di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche. Ieri hanno organizzato un corteo per il centro di Milano che si è trasformato in una sorta di concerto vagante, e per i prossimi giorni pensano a prove aperte dell’ ‘Oro del Reno’, l’opera di Richard Wagner che è in cartellone dal 15 maggio, giorno in cui i sindacati hanno già indetto uno nuovo sciopero dopo quello che oggi ha fatto saltare il Simon Boccanegra con Placido Domingo.

“Lo sciopero non può essere l’unico strumento – ha spiegato ai lavoratori Sandro Malatesta (Fials) -. Vanno attuate forme di visibilità capaci di attirare l’attenzione”. Ieri sera ha però attirato l’attenzione di passanti e turisti il corteo con centinaia di lavoratori ordinatamente in fila a camminare dietro uno striscione con la scritta ‘No al decreto infame’ e alla bara in legno della ‘cultura’ che è stata portata a spalla dalle maschere in tenuta di lavoro.

Tuttora si vede lo striscione che ancora campeggia sul teatro, intorno alla torre disegnata da Mario Botta. Tra gli slogan del corteo, frasi in ogni altra manifestazione di questo tipo con frasi come ‘Lotta dura per la cultura’, ma anche ‘Bondi, Berlusconi. Giù il governo. Dimissioni’ e ‘Bondi, Bondi, va’ a casa di Scajolà.

Spazio anche per la musica. Le note del ‘Silenzio’ suonato da una tromba rossa, l’Inno di Mameli, il Và, Pensiero e persino l’Ave Maria di Mozart, tutti cantati sotto la pioggia scrosciante. I lavoratori si sono chiusi poi in assemblea in teatro per decidere le forme di lotta da portare avanti fino a quando il decreto – che vogliono venga cancellato – non diventerà legge.

“Oggi – ha sottolineato Giancarlo Albori (Cgil) – è stata una bella giornata, ma non basta. Dobbiamo costruire un programma di iniziative per coinvolgere la città”.  La direzione della Scala ha cancellato per quest’anno la conferenza stampa di presentazione della stagione 2010-2011, ma la stagione della protesta è iniziata.

La prima iniziativa potrebbero essere le prove aperte, se ci sarà il nulla osta del sovrintendente. Un’idea che ha il favore anche del direttore Daniel Barenboim. Per il futuro c’è chi ha proposto l’occupazione, chi di mettere un video su YouTube, chi di trasformare il palco reale in una camera ardente dove mettere la bara della cultura. “Qui nessuno ha escluso niente – ha concluso Domenico Dentoni (Uil) -. Ogni giorno dobbiamo inventarne una”.