Villaggio: “Teatro dormitorio da vecchie. I grillini come qualunquismo anni ’70”

Pubblicato il 15 Giugno 2012 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Villaggio (LaPresse)

ROMA – Per Paolo Villaggio il teatro è un dormitorio per vecchie, il Movimento 5 Stelle come i qualunquisti negli anni ’70. L’attore è di nuovo in scena con “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca” e in un’intervista a Repubblica dice:  “Un dormitorio. Pubblico giovane non ne vedi. Ci sono le vecchie, quasi tutte vedove, la linfa delle nostre serate. Donne che si sono rese conto di aver vissuto 40-50 anni all’ombra di un uomo: disperate ai funerali, dopo 3 mesi le vedi rinate. Capiscono di aver vissuto una vita inutile e cominciano a fare quello che non hanno mai fatto: mangiano la notte, si divertono, escono. Quando lavoravo sulle navi, e Berlusconi faceva il cantante, le donne partecipavano a tutto, sono la salvezza di noi animatori, mentre i mariti l’unica cosa che sanno fare è ammazzarle di botte. Ma questo è un fatto culturale”.

Per Villaggio i grillini “sono come il movimento di Giannini, il qualunquismo che negli anni Settanta diceva di non pagare le tasse perché chi ci governava erano tutti ladri. Grillo dice le stesse cose. Il problema vero è che tutta l’Europa vive una fase di eclisse. Noi siamo qui a perder tempo, e a Shanghai vanno avanti. Adesso tocca a noi decadere”.

Tornando a teatro racconta di sé: “Non mi piace aver perso certe qualità, prima fra tutte la memoria. Mentre sono fiero di quello che ho fatto: dopo il film con Fellini ho preso un mucchio di premi e, oltre agli amici di sempre, mi sono guadagnato pure gli apprezzamenti della casta: i letterati, gli Arbasino, i Moravia… che prima nemmeno mi vedevano”.

Poi difende il suo Fantozzi: “È un peccato tutto italiano considerare la cultura popolare una cosa di serie B. È la spocchia della cultura da liceo classico”.