Vertice a Roma, per la crescita europea piano da 130 miliardi. Primo sì alla Tobin Tax

Pubblicato il 23 Giugno 2012 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA

La prima pagina de Il Corriere della Sera

Vertice a Roma dei 4 grandi d’Europa. Il Corriere della Sera: “Primo passo dell’Europa per la crescita.” Cambio di stagione. Editoriale di Marcello Messori: “L’incontro di Roma fra i leader dei quattro maggiori Paesi dell’Unione economica e monetaria europea (Uem) non si è concluso con l’abituale e stucchevole dichiarazione di principio a difesa dell’euro, ma ha messo i «piedi nel piatto» rispetto a molti dei problemi più urgenti che vanno affrontati e risolti. Soprattutto grazie al clima fattivo costruito dal presidente del Consiglio italiano, questo vertice ha così riscattato la scontata genericità delle conclusioni del G20 e ha dato risposte non velleitarie alla richiesta di «più Europa», avanzata da Obama. La cancelliera Merkel ha ammesso che, specie nel breve termine, più rigore non genera meccanicamente più crescita e che, quindi, la ripresa nell’Uem richiede il superamento delle tensioni finanziarie e stimoli ad hoc.”

Dietro le quinte. Scrive Andrea Garibaldi: “Mentre parla Rajoy, Monti e Merkel si scambiano qualche battuta, a un certo punto lei scende dal leggio per avvicinarsi al capo del governo italiano. Merkel vuole essere certa di raggiungere la Polonia, tanto che la conferenza stampa è impostata a grande rigore: una domanda per ciascun leader, posta da un giornalista connazionale. Rajoy dice: «Parto molto contento per i contenuti che abbiamo qui raggiunto e perché Roma è la città più bella del mondo…». Il presidente Hollande spezza la formalità, per sostenere (pensando a Parigi): «Questo è discutibile». E Merkel, ecumenica: «In ogni caso, Roma è sicuramente una città molto bella».”

Approfondimento a cura di Giuliana Farraino. Il Patto anti Crisi in quattro mosse: “Il salvataggio dell’euro riparte da Roma, dove l’Europa è nata oltre mezzo secolo fa. Nella capitale italiana, nel 1957, sei Paesi firmarono il Trattato che istituiva la Comunità economica europea, ieri il mini vertice tra l’Italia, la Francia, la Germania (tre Paesi fondatori) e la Spagna ha posto le basi per un rilancio della costruzione europea. 
Il percorso per superare la crisi del debito sovrano, che sta mettendo a dura prova la coesione continentale e la sopravvivenza dell’eurozona, comprende quattro grandi temi, al centro della discussione tra il premier Mario Monti, il presidente francese François Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.  Al primo posto c’è la crescita, da rilanciare con un pacchetto da 120-130 miliardi.”

Berlusconi riprende la scena: trattative col Pd sul proporzionale. Scrive Massimo Franco: “Se accordo sarà, e in tempi brevi, è chiaro che attorno a un grande partito, magari un listone civico, andrà ricostruito il centrodestra senza listine e listarelle di varia umanità annesse. Se resterà il Porcellum, la «frammentazione, che ci preoccupa molto, sarà inevitabile». In ogni caso, in nessuna delle due ipotesi Berlusconi candida mai Angelino Alfano: ragazzo sicuramente «leale, amato, che sa entusiasmare», ma che non viene citato come aspirante premier. Come mai viene pronunciata la parole «primarie», che diventano un vero punto interrogativo. Insomma, aprire ai giovani va bene, concentrarsi su un programma di «pochi e chiari punti» ancora meglio, mantenere l’essenza del Pdl come struttura ci sta. Ma quel che conta è che lui, che dice di ritenersi ancora «il leader dei moderati», sia tornato in campo. Per restarci.”

Tagli. Il piano del governo per le Province: via la metà, ne resterebbero 54. Articolo di Sergio Rizzo: “Ricordate com’è evaporata la scorsa estate la proposta calderoliana? In partenza dovevano finire sotto la tagliola tutte le Province con meno di 300 mila anime: 37. Ma a patto, fu chiarito, che avessero anche un’estensione inferiore a 3 mila chilometri quadrati: e si scese a 29. Poi, rivendicando l’autonomia, insorse il governatore del Friuli-Venezia Giulia Renzo Tondo: eccoci a 27. Quindi i siciliani contestarono l’ipotesi di sopprimere Enna e Caltanissetta (25). Infine protestò il presidente sardo Ugo Cappellacci (22). E il presidente della provincia di Isernia, Luigi Mazzullo, avanzò il sospetto che a Roma avevano preso l’insolazione (21). Poche ore dopo, l’annuncio: abbiamo scherzato. Sicuri che non si possa ripetere?.”

Intervista di Lorenzo SalviaRoberto Cassinelli, deputato del Pdl e avvocato genovese nonché relatore della legge sulla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense: “Mi auguro che gli emendamenti soppressivi non vengano presentati. Come tutte le riforme anche questa ha i suoi limiti e può essere migliorata. Ma senza buttare via quelle novità importanti, come la formazione continua o la figura dell’avvocato specialista, che fanno parte del testo. Anzi, mi permetto di osservare che in alcuni punti il nostro testo è più avanzato rispetto alla bozza di regolamento del governo.”

La carriera e le donne che rinunciano. Scrive Umberto Veronesi: “Mi ritengo un uomo privilegiato perché la mia professione mi ha insegnato a capire e condividere il pensiero delle donne: quelle che ho curato come medico, e quelle di cui mi sono da sempre circondato sul lavoro in ospedale, in laboratorio, nelle attività sociali e culturali. Ciò che ho imparato è presto detto: il futuro è donna. Penso che siamo alle soglie di una rivoluzione copernicana.”

 

La prima pagina de La Repubblica

Crescita, piano da 130 miliardi. La Repubblica: “Monti vede Merkel, Hollande e Rajoy: l’euro è irreversibile.” Scrive Elena Polidori: “Un pacchetto da 130 miliardi per la crescita e l’occupazione. Un sì alla Tobin Tax e all’unione bancaria. Ma nessun meccanismo nuovo per stabilizzare i mercati.”

La Tobin tax. Ecco la tassa della discordia che vuole tagliare le unghie alla finanza speculativa: “Originariamente era sta concepita per finanziare i Paesi più poveri. Ma, in tempi di recessione e di austerità di bilancio,  governi potrebbero anche decidere altrimenti.”

Intervista di Eugenio Occorsio a Micheal Spence, premio Nobel per l’economia nel 2011: “Tobin tax? E’ un erorre, così le banche saranno ancora di più sotto pressione. E’ un illusione parlare di cooperazione rafforzata senza il via libera di Londra.”

Barclays blocca le carte di credito ai terremotati. Riporta la notizia Marco Bettazzi: “Ferrara, la denuncia di Confesercenti. La Banca replica: è stato un errore, rimedieremo.”

 

Il Giornale: “Il dopo Pdl. Nasce il nuovo partito.” Editoriale di Salvatore Tramontano: “Il Cavaliere è tornato. E ha portato un partito nuovo, con «Italia» e «Libertà» nel nome e il 51% come obiettivo. Tanti avevano pensato di poter fare i conti senza di lui, messo da par­te, relegato ai margini della politica: avversari, alle­ati (veri e falsi), quelli che hanno fatto di tutto per farlo sparire, rottamatori e riformatori, vecchia guardia e nostalgici della Dc. Ora però è chiaro a tut­ti che il fattore B non era tramontato. Berlusconi non ha la vocazione del senatore a vita, di quello che si gode la pensione d’oro.Si sente ancora illea­der dei moderati, finché gli italiani lo vorranno. In questa Italia dove sono stati smarriti i punti di riferi­mento, lui ha ancora in mano un patrimonio di voti che non ha voglia di disperdere. Resta sulla scena perché nulla di quello che ha vi­sto lo ha convinto. Non lo convince l’Europa. Non si fida dei signori della finanza, comincia a vedere che anche altri temono una magistratura che sotto la toga indossa la casacca di partito.”

 

Caso Mancino. Il Fatto Quotidiano: “Napolitano risponde non rispondo.” Editoriale di Marco Lillo: “Il Presidente ha risposto senza rispondere. Il portavoce del Capo dello Stato Pasquale Cascella ieri ha spedito una lettera protocollata al direttore del Fatto. “Caro direttore”, scrive Cascella, “con riferimento all’articolo ‘Presidente risponda su Mancino’ firmato da Marco Lillo, si osserva che, come è naturale, il Presidente della Repubblica non ha da rilasciare commenti, né tanto meno conferme o smentite, in merito a frammenti di conversazioni private intercettate dalla polizia giudiziaria e pubblicate da alcuni quotidiani. Ogni eventuale approfondimento è riservato all’autorità giudiziaria competente, secondo le modalità e con le garanzie previste dall’ordinamento giuridico”. Ieri, Il Fatto aveva chiesto al Presidente di smentire e censurare le parole del suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio su due questioni non secondarie: 1) il suggerimento del presidente Napolitano a Nicola Mancino (girato via telefono dal consigliere Loris D’Ambrosio) di parlare con Claudio Martelli, in vista di un possibile confronto in tribunale tra i due ex ministri che avevano offerto versioni divergenti sui fatti del 1992; 2) i tentativi del consigliere D’Ambrosio di trovare una strada per intervenire sul collegio giudicante e sui pm di Palermo, mediante il procuratore nazionale antimafia. Il Presidente ha scelto di non censurare le affermazioni di D’Ambrosio che da un lato attribuiscono al Capo dello Stato suggerimenti poco commendevoli e dall’altro manifestano propositi di intervento sui pm e giudici in un processo in corso.”

Marco Travaglio ironizza sul ruolo dei media nei confronti di Napolitano: “È con viva soddisfazione che registriamo le prime virili e pugnaci adesioni al Supremo Monito. Corazzieri, palafrenieri, trombettieri, ciambellani, aiutanti di campo, assistenti al Soglio, guardie svizzere, marchesi del Grillo, magistrati democratici, giuristi, costituzionalisti, fuochisti, macchinisti, uomini di fatica, ma soprattutto frenatori e pompieri han raccolto come un sol uomo l’appello alla mobilitazione generale, dando prova di attaccamento al Tricolore e gettando il cuore oltre l’ostacolo, pancia in dentro e petto in fuori, nell’ora della massima prova per il nostro Caro Leader, nonché Conducator e Piccolo Padre, insomma Re Giorgio, minacciato dalle sue stesse intercettazioni e da quelle del suo valoroso consulente giuridico. Un particolare ringraziamento va ai telegiornali e ai giornali per il titolo unico “L’ira di Napolitano” a reti ed edicole quasi unificate (a parte quel Mentana, lo stesso che insiste a trasmettere sondaggi sul boom di quel tal Grillo). È l’aratro che traccia il solco, ma è la penna che lo difende.”

Intervista di Silvia Truzzi ad Enrico Mentana: “Il timore è che si usi la trattativa per indebolire Napolitano. La stessa situazione di 19 anni fa, quando la vicenda dei fondi neri del Sisde fece dire a Scalfaro il suo famoso “Non ci sto”. È evidente, oggi come allora, che una cosa è usare strumentalmente un’indagine, altra è il diritto della libera stampa di pubblicare notizie o fare domande. Il rischio è che qualcuno possa dire: ma perché con Berlusconi non avete usato questi riguardi? Si possono fare dieci domande a Berlusconi, come fece sacrosantamente un grande giornale come Repubblica, e poi dire che non si possono fare a Napolitano? Prima o poi qualcuno tirerà fuori questo argomento. È assolutamente legittimo dire “teniamo fuori il Capo dello Stato, che è persona integerrima, dal polverone dello scontro”. Ma può diventare una difesa dannosa.”

 

La Stampa: “Crescita, piano da 130 miliardi. L’incontro di Roma tra Monti, Merkel, Holland e Rajoy: l’euro è irreversibile.”

La crisi, prospettive incerte. L’analisi di Maurizio Molinari, corrispondente da New York: “Risolvere i problemi dell’Italia con la riforma del lavoro in via di approvazione equivale a voler prosciugare il Lago di Como adoperando mestolo e cannuccia»: con questo sarcastico commento il Wall Street Journal riassume i contenuti di una dettagliata disamina della riforma in questione. Per dire che i rimedi adottati sono ancora ben lontani da quelli necessari. Le otto obiezioni sollevate dal quotidiano Usa rispecchiano altrettanti motivi che scoraggiano i possibili investimenti privati americani in Italia auspicati dallo stesso Monti durante il recente incontro con i grandi imprenditori di New York.”

 

Il Sole 24 Ore: “L’Euro è una scelta irreversibile.” Editoriale di Carlo Bastanin: “La posizione negoziale di Mario Monti in Europa è davvero poco invidiabile: rappresenta un Paese molto più esposto degli altri all’attacco dei mercati, ma al tempo stesso deve essere mediatore tra Francia e Germania pur di garantire un accordo vitale per l’Italia. Come se non bastasse, in casa propria assiste a proposte politiche sconcertanti sull’uscita dall’euro, che indeboliscono la credibilità dell’impegno del Paese. Non può nemmeno contrastare tali proposte sottolineando all’opinione pubblica la drammatica fragilità finanziaria italiana senza rischiare di aggravarla.Ma non è tutto, un’ulteriore difficoltà è nell’assicurare che i proclami retorici di cui i leader europei saranno generosi anche al prossimo vertice, non sostituiscano gli impegni concreti di cui invece sono avari.”

Germania, la crisi bussa alla porta: “La crisi dell’Eurozona bussa più forte alle porte della Germania. Dopo il calo registrato a maggio, questo mese la fiducia delle imprese tedesche è scesa ai minimi da oltre due anni e il calo più significativo ha colpito l’industria manifatturiera, già in contrazione. A poche ore dal viaggio del cancelliere Angela Merkel a Roma – dove ha incontrato i colleghi Mario Monti e Mariano Rajoy e il presidente François Hollande per approfondire il confronto sulla crisi – l’istituto Ifo ha diffuso l’indice sulla fiducia delle imprese in Germania, sceso da quota 106,9 di maggio a 105,3 questo mese, ripiegando così ai valori di marzo 2010. Si tratta della seconda flessione consecutiva, l’indice era a quota 109,8 ad aprile.”

La prima pagina de Il Messaggero

Il Messaggero: “Patto a 4 per la crescita.” I vantaggi bruciati dalle tasse. Editoriale di Oscar Giannino: “Nel corsi di teoria economica si insegna agli studenti che la fiducia è uno dei fattori essenziali per la crescita. Le aspettative muovono infatti in maniera energica le decisioni di consumo, di risparmio e di investimento. È notizia di ieri che l’indicatore rilevato dall’Istat della fiducia delle famiglie italiane è ai minimi storici da quando esso viene registrato, cioè dal 1996. In parole semplici: alle tante difficoltà reali che incidono nel reddito e ormai anche nel patrimonio degli italiani, si aggiunge una fortissima componente immateriale di depressione e paura. Il che significa consumi e investimenti ancora inferiori, rispetto a quelli che sarebbero aritmeticamente conseguenti al già doloroso contenimento del reddito disponibile al netto di tasse, tariffe, ammortamento del debito privato come i mutui sulla casa e consumi essenziali per la sopravvivenza.”

Il caso. Al canile sempre più gatti abbandonati per le vacanze. Emergenza a Roma, ogni giorno 5 animali restano orfani. Scrive Valentina Arcovio: “C‘è Nando, un cucciolone guardingo e curioso. Poi Cartina, una micetta timida e coccolona. E anche Frog, un gattone tranquillo come un angioletto. Questi sono solo alcuni dei poveri mici, vittime delle vacanze estive. L’allarme abbandono, infatti, quest’anno sembra già aver raggiunto punte preoccupanti. Specialmente per i gatti, trasformando i canili di Roma in veri e propri «gattili». In questi giorni, ad esempio, il Canile Comunale di Roma Muratella si trova a gestire una vera e propria emergenza: ogni giorno, in media, vengono accolti dal Punto di Primo Soccorso Gatti dai 4 ai 5 mici feriti o malati e abbandonati. Il numero è così elevato che i volontari e i lavoratori dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp) riescono con estrema difficoltà ad aiutare tutti i loro piccoli «orfani». Il fatto che quello di Muratella sia l’unico centro dell’intera città a effettuare il primo soccorso non aiuta affatto. «I gatti che arrivano sono tutti in condizioni veramente drammatiche», racconta Simona Novi, presidente dell’Avcpp.”

Euro 2012. La Gazzetta dello Sport: “La Germania si sveglia e la Grecia saluta l’Euro. La squadra di Low vince 4-2. Ora guarda la nostra partita.”