Passera congela il beauty contest: addio frequenze gratuite

Pubblicato il 19 Gennaio 2012 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

Corrado Passera (Foto LaPresse)

ROMA – Sarà adottato venerdì 20 gennaio il provvedimento con cui il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera congela la concessione a titolo gratuito delle frequenze digitali televisive, ovvero il cosiddetto beauty contest.

”Renderò partecipe il Consiglio dei ministri” di venerdì ”sulle decisioni che propongo di assumere”, ha reso noto rispondendo ad un’interrogazione del Pd alla Camera. ”Nel momento in cui il governo sta chiedendo sacrifici ai cittadini – ha aggiunto -, ha il dovere di dimostrare di saper valorizzare al massimo le risorse. Da ciò l’esigenza di una riconsiderazione sull’utilizzo delle frequenze, anche al fine di valutare eventuali benefici economici per lo Stato”.

Appare scontato quindi che la procedura verrà bloccata e che il governo tenterà di recuperare risorse, ma i tempi e le modalità della nuova gara appaiono ancora incerti e potrebbero essere definiti venerdì. Al ministero si sta studiando il percorso per evitare eventuali ricorsi degli attuali partecipanti, tra cui Rai, Mediaset e Ti Media.

Una strada è la sospensione della procedura con atto ministeriale e l’apertura di una trattativa con i broadcaster con possibili compensazioni. Tra le ipotesi anche un annullamento per motivi di pubblica utilità che potrebbe anche essere attuato con un provvedimento legislativo secondario.

Non è escluso però che si ritenga necessario abrogare l’articolo 45 della legge comunitaria, che istituisce il beauty contest, in questo caso però con un atto legislativo ed un percorso quindi più accidentato. Altro capitolo è la definizione della successiva asta, che comunque richiederebbe diversi mesi prima di vedere la luce.

”Prima di avviarla sarà necessario fare un’analisi seria sulle possibilità di utilizzo, che sono varie, di tali frequenze”, ha spiegato Passera, aggiungendo che si sta concludendo ”la verifica degli effetti giuridici ed economici dell’adozione di un diverso processo di assegnazione delle frequenze”.

Tra le ipotesi l’assegnazione ad operatori di rete, non controllati da editori, eventualmente stranieri, che potrebbero anche utilizzare in futuro le frequenze per usi non televisivi. Una formulazione che consentirebbe probabilmente di ampliare la possibilità di successo dell’asta, ma che potrebbe scontrarsi con le richieste dell’Ue, che ha sospeso la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia in attesa di un’apertura alla concorrenza del mercato televisivo.

”Ci stiamo confrontando con l’autorità di regolazione del settore e con la Commissione europea”, ha garantito il ministro. “Siamo soddisfatti, la discontinuità rispetto al precedente governo è evidente”, ha commentato Paolo Gentiloni del Pd, firmatario del question time.

”Passera ha dato un segnale importante, occorre riservare una quota di frequenze per emittenti locali, non profit e comunitarie”, ha aggiunto il collega di partito Vincenzo Vita. ”Non c’è bisogno di riflettere. Basta annullare la gara e fare l’asta”, ha avvertito il leader dell’IdV Antonio Di Pietro.