Europei, Grasso: “Rai vecchia, autodistruttiva”. C’è pure chi vede il complotto

Pubblicato il 20 Giugno 2012 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

Marco Mazzocchi

ROMA – Non sono le gaffe, non è il chiamare i russi “sovietici”, non è il dire che la Grecia è una “squadra di merda”, non è l’utilizzare un linguaggio calcistico che definire vintage è poco, non è lo studio con “ospiti” improbabili. A far sì che i media italiani se la siano presa con la Rai per il modo, la conduzione e le dirette degli Euopei di calcio è un’altra cosa. “I giornali sono spietati con la Rai perché Sky fa la pubblicità sui giornali medesimi”, questo il pensiero di Marco Mazzocchi. Una sorta di complotto contro la Rai quindi per favorire la diretta concorrente Sky e screditare l’azienda di Stato. Ma la teoria del complotto tirata in ballo da Marco Mazzocchi non può reggere, non regge perchè innanzitutto è proprio confronto calcistico Sky-Rai a barcollare, vacillare.

Aldo Grasso per il Corriere della Sera scrive di una RaiSport “antica e autodistruttiva”: “Non è il caso di infierire sui singoli. La questione semmai riguarda chi ha scelto Bacconi, Collovati, Dossena (mai sentite tante banalità sul calcio: “Questo è fallo”, “Non dobbiamo buttare la palla”, “Ogni tanto dobbiamo respirare”, “Devono sterzare” e cosucce del genere), chi ha deciso di far convivere Andrea Fusco (un pezzo di legno) con Gene Gnocchi (ormai all’ultimo stadio della comicità); chi continua a invitare Ivan Zazzaroni e Marino Bartoletti. Il dg di Viale Mazzini, l’ineffabile signora Lorenza Lei, guarda la tv, ha idea di cosa va in onda? Il vero dramma di RaiSport è questo: da un lato ci sono tv (Sky e Mediaset Premium) che pensano che lo sport sia la carta vincente della loro offerta e fanno di tutto perché si raggiunga un livello qualitativo più che accettabile, dall’altro c’è una Rai ancorata ancora a schemi frusti e perdenti, secondo cui le direzioni si scelgono per appartenenza politica, gli ospiti per compiacere il governante di turno, i commentatori, mi auguro, per risparmiare. È il modello Rai che è superato, rendiamocene conto”.

Ora, le gaffe sono parecchie. Non che Sky non le faccia certo, le fanno tutti, ma poi quando i giornali ne parlano (perchè ne parlano), non è che si vada a lamentare o a cercare il “complottone”. Il problema però è che non ci si limita solo alle gaffe alla Rai. Come ha spiegato Grasso, è proprio il linguaggio, l’ambiente, gli ospiti, la banalità dei servizi e degli interventi a preoccupare. Scrive ancora Grasso: “Siamo nel 2012 e dobbiamo ancora sorbirci i predicozzi spocchiosi di Marco Mazzocchi o la conduzione di Paola Ferrari o gli interventi di Marino Bartoletti! Sono cose che fanno male, che, in un eccesso di fiducia, credevamo non vedere più con il governo Monti e dopo l’esperienza di Sudafrica 2010. Per un minimo di decenza, perché stiamo dando un’immagine di dilettanti allo sbaraglio”.