Fedez a rischio sclerosi multipla: cos'è la demielinizzazione Fedez a rischio sclerosi multipla: cos'è la demielinizzazione

Fedez e il rischio sclerosi multipla: cos’è la demielinizzazione

Fedez a rischio sclerosi multipla: cos'è la demielinizzazione
Fedez a La Confessione

ROMA – Fedez ha raccontato nuovi particolari circa i problemi di salute anticipati in un lungo post su Instagram. Il rapper ha rivelato che l’anomalia emersa nel corso di una visita medica sarebbe una demielinizzazione, ovvero un possibile campanello d’allarme della sclerosi multipla. Nel suo caso, però, non si tratta ancora di una diagnosi, ma dell’indizio di un possibile rischio, da tenere semplicemente sotto controllo.

Diego Certonze, professore ordinario di neurologia nell’università romana di Tor Vergata e responsabile di Neuromed (Istituto Neurologico Mediterraneo Pozzilli), spiega a Leggo cosa significa demielinizzazione: “È il danno della mielina, che è la guaina midollare delle fibre nervose attraverso cui i neuroni comunicano l’uno con l’altro”. Potrebbe rappresentare anche “una vecchia cicatrice senza nessun significato, sopravvenuta ad esempio al momento della nascita” conclude l’esperto.

“La diagnosi di sclerosi multipla normalmente si fa in persone che presentano sintomi specifici della patologia, che vengono confermati da un’analisi radiologica”, spiega a La Repubblica Marco Salvetti, professore di neurologia della Sapienza, Ospedale Sant’Andrea, e membro del consiglio di amministrazione della Federazione Italiana Sclerosi Multipla. “È un tipo di diagnosi in cui servono tanti indizi per fare una prova, per questo motivo quando un paziente si sottopone a una risonanza magnetica per tutt’altro motivo ed emergono lesioni compatibili con la sclerosi multipla, in assenza di sintomi, si parla di sindrome radiologicamente isolata: una condizione in cui è impossibile prevedere se svilupperà, o meno, una sclerosi multipla”.

Per chi presenta anomalie come quelle di Fedez, non è quindi possibile effettuare una diagnosi: le lesioni infatti potrebbero essere i prodromi di una sclerosi multipla ancora asintomatica, che potrebbe presentarsi mesi o anni dopo. Potrebbero anche non essere collegati alla malattia, o progredire così lentamente da non emergere mai nel corso della vita del paziente. “La sindrome radiologicamente isolata è piuttosto rara, e quindi non ci sono ancora statistiche affidabili che ci aiutino a prevedere le probabilità che possa evolvere in sclerosi multipla, o che ci indichino strategie di prevenzione specifiche”, continua Salvetti. “Dopo una simile diagnosi bisogna semplicemente continuare a sottoporsi regolarmente a controlli neurologici e radiologici, per poter identificare tempestivamente i sintomi della sclerosi multipla nel caso dovessero presentarsi. Ma soprattutto, non bisogna preoccuparsi eccessivamente: non è assolutamente detto che i sintomi compaiano mai, e soprattutto, oggi la sclerosi multipla è una malattia che può essere controllata molto bene dalle terapie, e i pazienti solitamente mantengono a lungo una buona qualità di vita”.

Fonte: LA REPUBBLICA. 

 

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