Festival di Sanremo, classifica e pagelle prima serata: Annalisa prima, sorpresa Ibra Festival di Sanremo, classifica e pagelle prima serata: Annalisa prima, sorpresa Ibra

Festival di Sanremo, classifica e pagelle prima serata: Annalisa prima, sorpresa Ibra

La classifica e le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2021. Una serata davvero surreale, senza pubblico e con applausi finti  con l’orchestra che ha provato in tutti i modi a scaldare l’ambiente. I cantanti si sono comunque esibiti in scioltezza ma oltre ad Amadeus e Fiorello gli occhi erano quasi tutti puntati su Zlatan Ibrahimovic, che sul palco e in diretta non se l’è cavata male, così come Matilda De Angelis. Vedendo classifica e pagelle della prima serata di Sanremo tutti se la sono cavati abbastanza bene.

La positività al Covid di un membro dello staff di Irama ha costretto a un cambio di scaletta last minute (Noemi s’è esibita tra i primi 13 big). A rompere il ghiaccio sono state le Nuove Proposte, quattro esibizioni consecutive che hanno mandato Folcast e Gaudiano alla finale di venerdì e stoppato qui la corsa di Elena Faggi e Avincola. Poi, scollinando l’una di notte, il palco se lo sono presi i big.

La classifica e le pagelle della prima serata di Sanremo

Questa classifica parziale della prima serata di Sanremo, definita dalla giuria demoscopica, l’unica chiamata a esprimersi nelle prime due serate:

    • 13 – Aiello
    • 12 – Ghemon
    • 11 – Madame
    • 10 – Coma_Cose
    • 9 – Colapesce-Dimartino
    • 8 – Max Gazzè
    • 7 – Maneskin
    • 6 – Arisa
    • 5 – Francesco Renga
    • 4 – Francesca Michielin & Fedez
    • 3 – Fasma
    • 2 – Noemi
    • 1 – Annalisa

Le pagelle della prima serata di Sanremo

Dopo la classifica vediamo le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2021.

FIORELLO L’assenza di pubblico (e di risate e di applausi) non lo aiuta. Fatica un po’ a ingranare. Dà il meglio quando improvvisa e quando lo fa con il fido Ama. Fase di riscaldamento in vista del torneo lungo 5 serate. VOTO: 6.5.

MATILDA DE ANGELIS Parte lenta, poi si scioglie un po’. Per lei, gli autori fanno scelte che sembrano non calzarle perfettamente. VOTO: 6,5.

ZLATAN IBRAHIMOVIC I santi sono il suo genere: dopo San Siro, ecco Sanremo. Un po’ Celentano, un po’ boss malavitoso. Detta le sue regole, ma si mette al servizio del festival e di Amadeus. Va a rete senza calciare. VOTO: 7.

Le pagelle dei cantanti

ARISA – Potevi fare di più

Look rosso fuoco, capelli corvini, unghie lunghissime. L’ennesimo cambio di pelle, ma non di qualità di una delle voci più belle e cristalline del panorama italiano che in questa occasione canta un toccante brano di Gigi D’Alessio nella linea della ballad più classica. VOTO: 7,5.

COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima

Pagano un po’ di timore reverenziale nei confronti del festival, sembrano tesi e impauriti, ma la canzone, vagamente vintage con tanto di pattinatrice anni Ottanta in body fluo, tra Alan Sorrenti, Battisti e Battiato, funziona e il ritornello si pianta nella mente. VOTO: 8.

AIELLO – Ora

Il giovane cantautore si candida a urlatore del festival. Esagera con la rabbia che mette nell’esecuzione di un brano che dovrebbe essere una ballata romantica e diventa invece un pugno nello stomaco. Troppo carico e troppa retorica. VOTO: 6.

FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ – Chiamami per nome

Tra i favoriti della vigilia, sicura lei, emozionatissimo lui che cede alla commozione sul finale, con tanto di abbraccio vietato dai protocolli. Nessun colpo di genio, ma la fan base della coppia può fare la differenza. VOTO: 6,5.

MAX GAZZE’ – Il farmacista

Dopo un periodo di sperimentazioni torna alle filastrocche in stile Gazzè e si diverte a mettere in scena il suo show, nei panni di Leonardo Da Vinci e con tanto di citazione in apertura di Frankstein Jr. Aria di leggerezza, necessaria. VOTO: 7,5.

NOEMI – Glicine

La nuova Noemi, tra grinta e delicatezza. Il palco la esalta e il brano dal vivo, con le acrobazie della sua voce, ne guadagna. VOTO: 8

MADAME – Voce

La giovanissima tra i Big, e lo mette subito in chiaro scendendo le scale a piedi nudi. Giovane, ma per niente intimidita. Concentrata su se stessa, forse un po’ troppo. VOTO: 6,5

MANESKIN – Zitti e buoni

Botta di rock, energia e gender fluid. Damiano è animale da palcoscenico, sensuale e maledetto allo stesso tempo. Fuori dagli schemi classici del festival, ma riescono a trovare il loro spazio. E che spazio. VOTO: 8

GHEMON – Momento perfetto

Il suo momento perfetto il rapper lo ha trovato in questa canzone raffinata, tra jazz e urban, swing e soul. Scanzonato al punto giusto. VOTO: 7

COMA_COSE – Fiamme negli occhi

Il mondo è tutto nel loro sguardo occhi negli occhi che non stacca praticamente mai. Tutto il resto rimane fuori. Vestiti di rosso come le fiamme che ardono (però la stessa stoffa per entrambi anche no). Debuttanti di lusso, Possono far bene. VOTO: 7,5

ANNALISA – Dieci

Lei ci prova, e anche bene, ma il brano non arriva. La sua voce sì. VOTO: 6

FRANCESCO RENGA – Quando trovo te

Uno dei veterani del festival, che ha anche vinto, ma stavolta è fuori fuoco. VOTO: 5,5

FASMA – Parlami

In un anno di stop, lui passa dalle Nuove Proposte ai Big. Forse poteva osare di più, ma la sua trap è un martello pneumatico. VOTO: 6,5

ACHILLE LAURO – Piume rossa e lacrime di sangue per il glam rock criptico del primo quadro dell’artista trasformista. Primo capitolo di una storia più lunga da raccontare? VOTO: 6,5

LOREDANA BERTE’ – Nell’Ariston orfano del pubblico, in tempi normali avrebbe meritato una standing ovation (con la regia che ha rimediato con immagini di repertorio) per la sua grinta, per la sua voce che continua a graffiare. Un tuffo nei suoi successi. Peccato che quando è stata la volta del nuovo singolo, si sia affidata al playback. Ma a Loredana si può perdonare anche questo. VOTO: 7

DIODATO – Torna sul palco che lo ha visto vincitore un anno dopo. Il brano non è invecchiato e continua a far rumore. Emozione anche per lui, che stona. VOTO: 7

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