Festival di Sanremo, “televoto scorretto”. Controlli sull’appalto

Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 13:12| Aggiornato il 11 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO –  “Il televoto non è un sistema equo e corretto”: il Codacons critica il voto telefonico al Festival di Sanremo. E la Guardia di Finanza ha iniziato gli accertamenti. Nel mirino, come scrive il Fatto Quotidiano, è finito il legame tra la Rai e la Zodiak Active, fornitore di servizi applicativi wireless. Che per il televoto alla Rete televisiva nazionale ha portato a casa, secondo il Fatto Quotidiano, “una cifra che si aggira sui due milioni di euro”.

Zodiak Active fa parte del gruppo Zodiak Media. Fino al settembre 2012 Giorgio Gori aveva il 4% delle quote, cedute quando ha deciso di occuparsi della campagna elettorale di Matteo Renzi. Il resto del capitale, ricostruisce il Fatto Quotidiano, fa capo alla De Agostini di Lorenzo Pelliccioli.

Zodiak ha chiuso il bilancio 2011 in rosso per 14 milioni di euro. L’anno prima le perdite erano state di quasi 100 milioni. A quel punto Zodiak si è rivolta, scrive il Fatto Quotidiano, a diverse banche e istituti di credito, che hanno dato al gruppo 160 milioni.

Zodiak collabora da anni con la Rai per il Festival. Ha seguito anche l’edizione del 2011, quella in cui un televoto venne annullato. Secondo un’ordinanza della Corte di Cassazione la Rai deve rispettare le procedure di evidenza pubblica nell’affidare gli appalti, dal momento che è un “organismo di diritto pubblico” ai sensi della normativa comunitaria in materia.

Ma per quanto riguarda la Zodiak e il Festival di Sanremo, scrive il Fatto Quotidiano, “il contratto, come negli anni passati, è stato affidato senza gara”.  “Anche se il servizio non è soggetto a gara pubblica, hanno detto da Viale Mazzini, la Rai ha cambiato impostazione, e verrà predisposta una gara ad evidenza pubblica per garantire la massima partecipazione che coprirà tutti i fabbisogni delle trasmissioni Rai in materia di servizi telefonici interattivi per le prossime due stagioni”.