Fuori dal Coro, Mario Giordano e le testate alla telecamera: “Continuiamo a perdere raccolti…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2020 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA
Mario Giordano, Fuori da Coro

Fuori dal Coro, Mario Giordano e le testate alla telecamera: “Continuiamo a perdere raccolti…”

ROMA – A Fuori dal Coro Mario Giordano sfodera la sua arma non tanto segreta: l’urlo indignato a favor di telecamera.

Questa volta nel mirino c’è il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

“Continuiamo a perdere dei raccolti – dice Giordano –  Cresce la rabbia della gente che non ha da mangiare e noi abbiamo fragole, asparagi, broccoli che stanno lì nei campi e nessuno che li raccoglie”.

Poi, arrivato a pochi centimetri dalla telecamera, eccola, la sua mossa segreta, l’urlo indignato:

“Ma non è una cosa da sbattere la testa contro la telecamera?”. 

Fuori dal Coro, Mario Giordano si scusa per le parole di Feltri sui meridionali

Mario Giordano si scusa e prende le distanze dalle parole pronunciate una settimana fa a Fuori dal Coro da Vittorio Feltri (“Non credo ai complessi di inferiorità, credo che in molti casi i meridionali siano inferiori“).

 

Giordano ha aperto la puntata della sua trasmissione cancellando simbolicamente i confini tra regioni su uno dei suoi classici cartelloni.

“L’Italia – dice Giordano – è una, gli italiani sono italiani, non ci sono differenze, gli italiani insieme usciranno da questa situazione”.

“Non ci sono differenze tra italiani, figuriamoci se ci possono essere superiori o inferiori, non esiste”.

L’ex direttore del TG4 ha poi aggiunto:

“Vittorio ha detto una cosa che – per come è uscita, per come è stata interpretata – è evidente che non sta né in cielo né in terra e non può appartenere a nessuno di noi. Non a me o a nessuno che lavora in quest’azienda”.

Infine ecco le scuse vere e proprie: 

“Se io la scorsa settimana non sono stato abbastanza chiaro nel prendere le distanze da quella frase, chiedo scusa. L’ho già chiesto in settimana in tutti modi, chiedo scusa un’altra volta. Scusa perché non ho preso le distanze”.

E ancora:

“Ma sia chiaro: una frase sbagliata detta da un’altra persona non può oscurare le voci fuori dal coro, le inchieste che abbiamo fatto, le persone cui abbiamo rotto le scatole.

Diamo fastidio quando denunciamo le lentezze della burocrazia, gli sprechi della sanità, la lentezza delle istituzioni.

Questo noi continueremo a farlo, non può essere cancellato da una frase sbagliata detta da un’altra persona”. (Fonte: Fuori dal Coro).