TEL AVIV – Monta lo scandalo sull’edizione israeliana del ‘Grande Fratello’, prototipo dei reality show televisivi: il ministero della Sanita’ locale – riferiscono oggi i media – ha avviato infatti accertamenti sulla presunta assunzione forzata di psicofarmaci da parte di alcuni partecipanti.
La vicenda, denunciata da un ex concorrente e ripresa con evidenza dal giornale Yediot Ahronot, proietta l’ombra di un inedito doping televisivo. L’ex concorrente, un giovane avvocato, sostiene d’essere stato indotto contro la propria volonta’ a ingerire pillole dall’effetto eccitante.
Un’accusa che gli organizzatori negano, addebitando all’accusatore di aver ordito il caso dopo una richiesta di denaro finita male. Ma che anche alcuni altri protagonisti dello show sembrano ora avallare, puntando il dito contro il ruolo di uno psichiatra – piuttosto chiacchierato in Israele – inserito nello staff del programma per assistere i partecipanti in caso di difficolta’.
La produzione si difende assicurando che solo sei delle decine di concorrenti ammessi alle varie edizioni israeliane del reality show avrebbero assunto farmaci (imprecisati), sempre per motivi di salute e ”sotto stretta prescrizione medica”. Il ministero della Sanita’, tuttavia, fa sapere che intende vederci chiaro e che per prima cosa chiedera’ spiegazioni dettagliate allo psichiatra della trasmissione.