Maurizio Crozza a Sanremo non è stato contro la par condicio. Parola di Agcom

Pubblicato il 15 Febbraio 2013 - 18:59| Aggiornato il 4 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Maurizio Crozza a Sanremo ha rispettato la par condicio. O meglio, dice l’Agcom che la par condicio non può valere per la satira allo stesso modo in cui vale per programmi giornalistici.

Per questo l’Agcom non ha preso nessun provvedimento per la partecipazione di Crozza alla serata inaugurale del Festival: ”In relazione alla partecipazione di Maurizio Crozza alla serata inaugurale del Festival di Sanremo – spiega una nota -, l’Autorità ha discusso approfonditamente l’applicabilità dell’art. 2, comma 1 lett. d) del Regolamento elettorale della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, con particolare riguardo al divieto di trattare, in trasmissioni non ricondotte sotto la responsabilità di una specifica testata, temi di evidente rilevanza politica ed elettorale. Il Consiglio, a maggioranza, ha ritenuto che la norma citata non sia applicabile alla satira. I Commissari Antonio Martusciello e Antonio Preto hanno invece espresso parere contrario in quanto, a loro avviso, nel suo monologo Crozza si è chiaramente riferito a temi di rilevanza politica ed elettorale e a vicende e a fatti personali di esponenti politici in violazione del citato art. 2, comma 1, lett. d) del Regolamento della Vigilanza”.

Invece l’Agcom ha espresso nuovi richiami a diverse testate: un richiamo a Rai3 (Tg3, Rainews), Telecom Italia Media (Tg La7), RTI (Tgcom 24), Sky (Cielo) a riequilibrare, entro la settimana in corso, il tempo di parola a favore della Lega Nord-Padania; un richiamo a Rai3 (Tg3, Rainews) e un ordine a Telecom Italia Media (Tg La7) a riequilibrare, entro la settimana in corso, il tempo di parola a favore dell’Udc; a maggioranza, un ordine all’emittente Telemolise di trasmettere un messaggio con l’indicazione della violazione commessa, per aver fornito indicazioni e preferenze di voto al di fuori degli spazi consentiti; un ordine alla Regione Umbria di trasmettere un messaggio con l’indicazione delle violazioni commesse, per aver pubblicato notizie e informazioni non consentite sul proprio sito istituzionale.