Paolo Palumbo, malato di Sla, a Sanremo 2020: “Le peggiori disabilità sono quelle della mente di chi è intollerante”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2020 - 23:48| Aggiornato il 6 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Palumbo, malato di Sla, a Sanremo 2020

Paolo Palumbo, malato di Sla, a Sanremo 2020 (Foto Ansa)

SANREMO  –  Paolo Palumbo non è solo il malato di Sla più giovane d’Europa, ma anche il primo ed unico – fino ad ora – ad essere salito sul palco del Festival di Sanremo. Palumbo, chef di Oristano di 22 anni, è stato chiamato da Amadeus sul palco del teatro Ariston per cantare il suo brano Io sono Paolo. La canzone è legata all’iniziativa benefica fortemente voluta dal giovane Paolo e pienamente appoggiata dalla Siae, che riguarda i proventi dei diritti che verranno interamente devoluti in aiuto dei malati di Sla.

Paolo ha anche potuto dare il suo messaggio grazie al computer che gli presta la voce per comunicare e comporre musica e soprattutto grazie al fratello Rosario, sempre con lei: “Lui è il mio eroe, ha lasciato tutto per stare accanto a me, lui e la mia famiglia mi hanno insegnato il sacrificio senza chiedere nulla in cambio. La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato, ma quella di uno che non si è mai arreso… Se abbiamo bisogno di un cambiamento è soprattutto nella mente dove stagnano le disabilità più pericolose come la mancanza di empatia e l’ignoranza… Grazie a tutti”.