Rai. Referendum, idea “grillina” di Renzi su canone tv, spot e privatizzazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2014 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Rai. Referendum, idea "grillina" di Renzi su canone tv, spot e privatizzazione

Rai. Referendum, idea “grillina” di Renzi su canone tv, spot e privatizzazione

ROMA – Rai. Referendum, idea  “grillina” di Renzi su canone tv, spot e privatizzazione. Domani 12 giugno lo sciopero dei dipendenti Rai per contestare il taglio da 150 milioni imposto dal Governo, ci sarà, nonostante la defezione dei giornalisti e della Cisl: tecnici e maestranze, sollecitati in primis dalla Cgil, costringeranno alla revisione dei palinsesti (a rischio molte dirette, telegiornali in onda ma in versioni brevi e incomplete, presidi a Roma e a Milano). Ma ormai Matteo Renzi, forte di un consenso presso l’opinione pubblica pressoché totale rispetto all’esigenza di far dimagrire la “casta” televisiva, spingerà il fronte del cambiamento proprio in questa direzione: una consultazione pubblica per riformare la tv di Stato.

Si immagina, cioè, una chiamata diretta degli utenti, cioè i cittadini, a un dibattito aperto e dai risultati imprevedibili: un referendum popolare, con modalità di partecipazione tutte da definire, che sottragga all’imperio dei partiti la definizione di ruolo e volto della tv pubblica. Verrà chiesto, fuori dai circoli degli addetti ai lavori e dai convegni specialistici, come riformare la tassa più odiata dagli italiani, il canone tv (nei piani del Governo si pensava a un’imposta progressiva legata al reddito), se considerare e come la privatizzazione di un canale, come finanziare la Rai (solo canone e spot solo su un canale), come aggiornare l’affollamento pubblicitario con la legge Gasparri (e magari abrogarla).

L’idea di trasferire il compito della decisione su importanti quesiti, come ruolo e identità del servizio pubblico, nelle mani della “gente”, bypassare la mediazione e i giochi di partito, non è lontana dall’esercizio della democrazia diretta (online, come la consultazione governativa sulla riforma del pubblico impiego) concepita da Beppe Grillo. I rischi di deriva demagogica ci sono ma, nel caso Renzi, sarà difficile rinunciare al capitale di fiducia accumulato nella luna di miele con il Paese: “la Rai di tutti” sarà uno slogan ancora più efficace se a riformarla avranno contribuito già dall’inizio gli utilizzatori finali.