Sanremo, Riki e il commento omofobo contro Davide Misiano: “Sei ch**ca quindi frustrato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2020 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA
riki contro davide misiano

Sanremo, Riki e il commento omofobo contro Davide Misiano

ROMA – Fa discutere il commento che Riki ha scritto (e poi cancellato) sui social rivolto a Davide Misiano, personaggio di “All Togheter Now”, definito il professore di latino, che commenta e analizza i testi delle canzoni di Sanremo. Quello del cantante 28enne, da Misiano è stato sonoramente bocciato e Riki non l’ha presa affatto bene.

Si tratta della canzone “Lo sappiamo entrambi” arrivata all’ultimo posto del Festival. Misiano ha scritto: “Abbiamo smarrito i soggetti e abbiamo capito meno del monologo della Leotta. Quindi tracciamo tutto con penna rossa, suggerendo: trova pace, con la sintassi e con la vita”.

Riki ha replicato usando queste parole: “Hai preso una frase meravigliosa che se fosse stata scritta da un personaggio più brutto e quotato dalla stampa sarebbe considerato un poeta. Il soggetto c’è, la sintassi è giusta. Se c’è una cosa che conosco è la grammatica italiana”. Riki ha proseguito insultando Misiano: “Sai cosa? Sono bello e intelligente. Andate in crisi voi brutti e ‘intellettuali’. Tu sei pure checca e le checche per definizione sono frustrati. Si vede dal tuo sguardo in quella foto”.

Riki ha poi deciso di cancellare il post pubblicato su Instagram. All Music Italia, sito per cui Davide Misiano scrive, ha voluto però replicare a Riki: “A seguito di un articolo con le analisi dei testi di Sanremo 2020 del nostro Prof di latino (…) Davide Misiano, lo ha offeso con parole decisamente poco carine sulla pagina Instagram dello stesso (…). All Music Italia, in quanto sito da cui tutto è partito e per cui Davide Misiano scrive, ha chiesto allo stesso di formulare una replica pubblica. Una replica necessaria perché, come si sente dire spesso di questi tempi, le parole hanno un peso. Soprattutto se a offendere non è un ragazzo bello, come si autoproclama il cantante, ma un teen idol seguito da un vasto pubblico di adolescenti. Un teen idol che, piuttosto che scusarsi, ha preferito vigliaccamente cancellare il posto incriminato che trovate comunque qui sotto”.

E la replica di Misiano è arrivata poco dopo ed è stata pubblicata sempre su All Music Italia:  

“Voglio innanzitutto rispondere all’affermazione ‘Se c’è una cosa che conosco è la grammatica italiana’. Intanto, Riki, riscriverei proprio la frase con cui ti sei difeso sotto il mio post. ‘Hai preso una frase meravigliosa che se fosse stata scritta da un personaggio più brutto e quotato dalla stampa sarebbe considerato un poeta’. Questo ‘che’ ha le sembianze di un pronome relativo usato scorrettamente. Se volessimo intendere il ‘che’ come congiunzione subordinante consecutiva, allora dovremmo scrivere: ‘Hai preso una frase così bella che, se fosse stata scritta da un personaggio più brutto e quotato dalla stampa, questi sarebbe considerato un poeta’”.

“Il giudizio che ho espresso, nella consueta chiave caustica e irriverente che caratterizza la mia rubrica su All Music Italia, muove da un’analisi personale del testo di Riki, che ho provato a sintetizzare in poche righe, come lo stile giornalistico impone”.

“Trovo che il testo di Lo sappiamo entrambi si risolva nell’accostamento di espressioni presuntamente liriche dal significato poco consistente (…) a sensazione è di un melodramma esistenziale, che mi ha indotto a suggerirgli di “fare pace con la sintassi e con la vita” (che poi non è così tanto brutta! – è questo che volevo intendere nell’ironica esortazione finale)”.

“In ultima istanza mi sento di replicare anche al “c….a frustrata” che ha naturalmente generato il dissenso di tanta gente che è atterrata casualmente sulla mia pagina”.

“Io non mi sento offeso dalla parola in sé, né dal fatto che sia stata riferita alla mia persona. Però colgo l’occasione, alla mia veneranda età, di consegnare un modesto insegnamento al giovane Riki” (…)”.

“Quattro mesi fa, in un post carico di like, scrivevi: “Froc*o non è un insulto, specialmente nel 2019”. Noto con piacere che non ti è estranea la riflessione sul peso sociale delle parole. Ma compi un errore di valutazione: “Froc*o” è un insulto! Lo è oggi e lo era quando è stato introdotto nel vocabolario”.

“In un mondo giusto, il referente che il termine richiama non è una cosa negativa, è solo una condizione dell’essere. Ma nel nostro mondo, “froc*o e chec*a” sono parole appositamente create come armi, altrimenti non sarebbero mai esistite (…)”.

Fonte: All Music Italia, Instagram

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Il commento omofobo di Riki