Trieste, i feretri di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego lasciano la Questura tra gli applausi VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Ottobre 2019 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
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I feretri lasciano la chiesa

ROMA – I feretri di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti di Polizia uccisi davanti alla Questura di Trieste lo scorso 4 ottobre, prima dei funerali solenni lasciano la Questura dove si è svolta la camera ardente accompagnati da un lungo applauso. Agenzia Vista pubblica il video, visibile in fondo all’articolo. 

Ai funerali, centinaia di cittadini si sono radunati nella piazza davanti alla chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo di Trieste dove all’interno Polizia e familiari hanno pianto i due agenti. Le due bare sono state accolte dal picchetto d’onore. 

Nella navata davanti all’altare sono state collocate diverse corone di fiori tra le quali quella del presidente della Repubblica, dei ministeri dell’Interno e della Giustizia, della Camera e del Senato. All’esterno erano presenti, fra gli altri, i rappresentanti delle Forze di Polizia, di associazioni di volontariato, Protezione civile e Vigili del fuoco. Presenti anche i sindaci di Trieste, Gorizia e il vicesindaco di Pordenone, accompagnati da una folta delegazione in rappresentanza del territorio, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Franco Gabrielli e il presidente della Camera, Roberto Fico.

“È un giorno triste e doloroso, ma è anche un giorno che ci fa capire quanto il Paese ci stia vicino”. Così il Capo Direzione anticrimine centrale, Francesco Messina a margine dei funerali solenni. “Quando il Paese in situazioni di questo tipo risponde in questa maniera ciò serve a lenire la nostra ferita”. Oggi, ha aggiunto, “ci lecchiamo le nostre ferite, ci stringiamo tra di noi – perché questi ragazzi sono due membri della nostra famiglia”. Oggi, ha poi concluso, “abbiamo la consapevolezza di poter continuare a garantire la sicurezza per questo Paese”.

Funerali degli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. Vescovo: “Trieste non vi dimenticherà”

“Con questa santa Messa funebre, Trieste vi offre il suo ultimo e affettuoso saluto, mentre resta fisso nella memoria di tutti il 4 di ottobre, festa di san Francesco, Patrono d’Italia, quando una follia omicida, spropositata e crudele, ha privato le vostre giovani vite di un futuro pieno di propositi e progetti. A rendervi onore ci sono oggi alcune tra le massime Autorità dello Stato, della Regione, del Comune che sono qui per darvi il giusto e doveroso riconoscimento per il servizio che avete reso alla Patria con il sacrificio della vostra vita”. E’ rivolgendosi a Pierluigi e Matteo, i due agenti uccisi, che l’arcivescovo, mons. Giampaolo Crepaldi, ha aperto l’omelia durante la messa per i funerali.

Il presule ha ricordato che “dopo quel tragico pomeriggio la città di Trieste, unita e composta in maniera esemplare, ha allargato le sue braccia, stringendovi in un abbraccio corale, forte e commosso. Un abbraccio che si è allargato ai vostri genitori e familiari, colpiti dal desolante vuoto della vostra scomparsa”. Un abbraccio, ha detto, che ha coinvolto il corpo di Polizia e le altre forze dell’ordine, “un abbraccio reso ricco da una concorde riconoscenza per il loro difficile lavoro, non sempre adeguatamente compreso e valorizzato”. “Con questo abbraccio – ha sottolineato ancora Crepaldi – Trieste ha voluto dire a se stessa e agli altri che il suo presente e il suo futuro devono essere nel segno della pace civile, del rispetto reciproco e di una concordia operosa e feconda di bene”.

Fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev