ROMA – Anonymous si è ativato per scoprire l’identità dello stalker di Amanda Todd, l’adolescente canadese che si è tolta la vita per una sua foto a seno nudo finita su Facebook.
Ma quali sono le prove che Anonymous porta per sostenere la sua identificazione? Una foto lasciata su un gruppo Facebook che però è privata, e dunque inaccessibile, e una serie di tracce in vari siti internet, commenti di altri utenti che lo descriverebbero come molestatore seriale.
Dopo la diffusione di alcuni dettagli molto precisi sul luogo in cui questa persona vive, indirizzo, numero di telefono, email, qualcuno si sia presentato nella via in questione, a Vancouver, armato di cattive intenzioni. Ci sono andati anche i giornalisti della CKNW, che affermano che “nessuno risponde al citofono o apre la porta, anche se le luci sono accese”. I vicini la descrivono come “una nota party house in cui ogni weekend arrivano un sacco di donne e la birra scorre a fiumi”.