SANREMO – Vestiti da sposi, sotto un arco di fiori d’arancio, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu a fine serata rientrano sul palco dell’Ariston e dedicano il loro secondo sketch alle nozze gay. Ma il tema è anche un felice terreno di equivoci per far satira sui luoghi comuni del rapporto a due.
Al grido di “essere gay è ok”, invitano Carlo Conti a “uscire allo scoperto”, poi il “finalmente sposi” diventa lo spunto per una galleria delle incomprensioni tipiche della coppia: il diritto all’adozione (“Vorrei una bimba senegalese, ma poi la gente addita, è cattiva, nota che è negra”), il pagamento del mutuo per la casa, l’obbligo di accudire il consorte in caso di malattia (“Ma tu di salute stai bene, vero?”), la comunione o separazione dei beni, l’eredità (“da questo momento se tu muori io eredito”, “che botta di culo”), l’invito a togliersi da Facebook.
Arriva il prete, il sì di Luca è spontaneo, mentre è estorto quello di Paolo, che conclude con un sano e liberatorio “vaffa”.
(Foto Ansa)