Gemelle, la mamma non si arrende: “Le hanno viste vive, continuiamo a cercarle”

Pubblicato il 13 Febbraio 2011 - 21:16| Aggiornato il 14 Febbraio 2011 OLTRE 6 MESI FA

AJACCIO – ”Le mie figlie sono state viste vive in Corsica”. Non si sa bene quando, si sa invece che il padre ha detto di averle uccise. Ma Irina Lucidi, la madre delle due gemelle scomparse dal 31 gennaio dopo un viaggio per mare con il padre Mathias Schepp, non vole arrendersi. Ecco la forma della disperazione: sta nelle mani contorte attorno a due doudou, due pupazzetti. Quello di Alessia, il coniglietto Casimir e quello di Livia, la pecorella Matilde che tra le mani della madre sono diventati due stracci. Irina, da stamani in Corsica da dove e’ ripartita stasera, e’ arrivata all’aeroporto di Ajaccio dopo una giornata passata sull’elicottero della gendarmerie nel cielo dell’isola.

Una personalissima via crucis tra i luoghi che l’avevano vista felice divenuti tappe di un viaggio orribile e crudele, sadico, punteggiato dalle parole maledette dell’ex marito che le annuncia che le ha uccise: ”Riposano in pace”, ”non le rivedrai mai”.

Anche il cielo di Ajaccio, di Proprignano, di Pianottoli, di Bastia e infine di Macinaggio sono di piombo oggi. Irina deve dire alla polizia, che domani dovrebbe proseguire le ricerche soprattutto nel nord dell’isola, quali sono stati gli itinerari dei giorni felici. Si pensa che Mathias Schepp, con tutto l’amore corrotto dall’odio che aveva nel cuore, abbia scelto di uccidere le due bambine e nasconderne i corpi dove una volta sono state viste sorridere.

Ecco Propriano, dove c’e’ e la baia di sabbia con le pietre piegate e la macchia mediterranea profumata di mirto, dove arrivarono i coniugi Schepp felici con le bimbe che ridono. Ecco Sartene e Pianottoli, tappe del folle viaggio del padre, e Bastia e Macinaggio col suo mare di smeraldo, le sue spiagge bianche e le tre isolette che viste dal’alto hanno la forma delle lacrime, cosi’ in fila. Ecco Cap Corse, il ‘dito’ che rivendica l’orgoglio corso della Giraglia e custodisce le più belle piscine naturali della Corsica.

Ed ecco Propriano, dove la testimone Olga Orneck ha visto le sue due bambine vive. Hanno parlato? si sono confrontate? Ma Irina non vuole credere che Mathias abbia voluto punirla cosi’ per la scelta di separarsi, trascinandosi dietro i cadavari di due piccoline fino nei luoghi che furono di gioia. Non crede, Irina, alla morte delle due bambine perche’ ”le hanno viste vive in Corsica”. Si’ vive, ma quando? La forza di questa donna cosi’ piccola e cosi’ fragile e’ spaventosa: ”Rinnovo l’appello a tutti: se avete visto le mie figlie telefonate alla polizia. Fatelo, anche se avete dubbi, anche se non siete sicuri”.

Ringrazia tutti, Irina, ”tutti quelli che stanno facendo questo enorme lavoro: la polizia italiana, svizzera e francese che sta facendo un lavoro molto attento e i media”. Volando sulla Corsica ”non abbiamo visto granche”’ dice Irina, forse perché da lassù poco si poteva vedere o forse perché  gli occhi erano velati di lacrime. Gliel’hanno chiesto e lei l’ha fatto, la piccola mamma di Alessia e Livia perché non poteva rinunciare a questo tentativo. Nella conferenza stampa di questa giornata terribile, Irina ricorda che le lettere dell’ex marito sono state ”identificate, quindi sono vere”. Ma le sue bambine sono vive, ribadisce, ”vive. Lo so”. A quel punto nessuno ha il coraggio di dire parola. Perché è lei che chiede di non essere contraddetta. La speranza, almeno quella, è diritto di mamma Irina.