Guerra in Ucraina, bombardamenti sulle case di Chernihiv: esplosioni riprese dalla dashcam di un’auto VIDEO

Le immagini di una dashcam a Chernihiv, diffuse nelle scorse ore, mostrano come l’esercito russo stia utilizzando bombe a grappolo per colpire la città. E di conseguenze, confermerebbero l’accusa secondo cui Mosca stia commettendo crimini di guerra, usando armi non convenzionali e colpendo obiettivi civili. 

Guerra Russia-Ucraina, bombardamenti sulle case di Chernihiv

Nel video si vede l’esatto momento in cui avviene un’esplosione tra le case, in una zona residenziale, catturata dalla dashcam posizionata su un’automobile di passaggio. Secondo le fonti locali, a Chernihiv sarebbero state colpite due scuole, provocando nove vittime.

Russia-Ucraina, Putin non fa passi indietro

La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine nei confronti della Russia per verificare se siano stati commessi crimini di guerra e contro l’umanità. Nel frattempo proseguono i tentativi di negoziati e un terzo round sarebbe previsto per la prossima settimana, mentre è stato raggiunto un accordo sulla creazione di corridoi umanitari per evacuare i civili. Ma come confermato anche dal presidente francese Macron, che ha parlato al telefono nelle scorse ore con Vladimir Putin, quest’ultimo non avrebbe alcuna intenzione di cessare l’attacco a questo punto. E infatti proseguono i bombardamenti, come quelli che stanno devastando Chernihiv.

Crimini di guerra, cosa significa e cosa succede a chi li commette

La Corte penale internazionale, fondata nel 2002, è un tribunale per crimini internazionali con sede all’Aia (Olanda). Non è un organo dell’Onu, ma ha legami con il suo Consiglio di Sicurezza. Ha competenza sui crimini più seri che riguardano la comunità internazionale: genocidi, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e d’aggressione. I Paesi aderenti sono 123, altri 32 (tra cui la Russia) hanno firmato il trattato di costituzione ma non l’hanno ratificato

Le radici di questa Corte affondano nel Processo di Norimberga, che alla fine della II guerra mondiale giudicò i criminali di guerra nazisti responsabili dell’Olocausto. Dopo altri tribunali temporanei (come quello per l’ex-Jugoslavia e per il Ruanda), nacque l’idea di un tribunale internazionale permanente per questo genere di crimini. 

Putin, se giudicato colpevole di crimini di guerra, potrebbe essere condannato dalla Corte all’ergastolo. Però secondo Marina Castellaneta, docente di diritto internazionale all’Università di Bari, anche se la Corte riuscisse a raccogliere prove sufficienti a carico di Putin sarebbe “difficilissimo” arrivare a un processo che lo veda come imputato. E non per un problema di competenza della Corte, quanto per il fatto che ” i processi davanti alla Corte non si possono svolgere in contumacia”.

 

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