Lecce. Incassa pensione di madre morta, truffa da 150 mila euro all’Inps

Pubblicato il 8 Maggio 2010 - 18:49 OLTRE 6 MESI FA

Truffava l’Inps da 11 anni. Dal 1999 incassava la pensione della mamma morta: 1.150 euro al mese, più la tredicesima, che moltiplicato per 11 fa oltre 150.000 euro. Quando ieri mattina Franco Valentino Pedali, anche lui pensionato, si è presentato a riscuotere il ‘vitalizio’ nell’ufficio postale di Lecce, ha trovato ad attenderlo i militari della Guardia di finanza, che lo hanno arrestato.

E’ terminato così il raggiro messo a segno dal pregiudicato di 61 anni, originario di San Donaci (Brindisi) e residente a Lecce. Il suo è solo uno dei circa 500 casi sospetti, nella sola provincia di Lecce, su cui stanno indagando le fiamme gialle che sospettano l’esistenza di una truffa colossale ai danni dell’Inps. Gli investigatori hanno filmato tutte le mosse di Pedali in modo da arrestarlo in flagranza di reato. Hanno immortalato con le telecamere installate nell’ufficio centrale delle Poste il momento in cui l’uomo, capelli brizzolati e polo blu a tre bottoni, ha riscosso la pensione; le riprese sono continuate fino a quando Pedali è uscito dall’ufficio di piazza Libertini dove è stato bloccato dai militari mentre saliva in sella al suo vecchio ciclomotore Piaggio di colore blu.

Gli investigatori gli hanno chiesto spiegazioni sul danaro che teneva in tasca. E lui si è difeso dicendo: “Sono venuto a riscuotere la pensione della mamma che è a Ravenna da mia sorella”. Ma la storia non ha retto perché i militari sapevano che la donna era morta all’età di 85 anni, nel 1999. E sapevano anche, perché lo avevano saputo dall’Agenzia delle Entrate, che l’uomo conduceva un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Pedali, che ha precedenti penali per furto, lesioni personali, tentativo di omicidio, detenzione di armi e ricettazione, è stato quindi arrestato per truffa aggravata ai danni dell’Inps e portato nel carcere di Lecce.

Una misura, quella carceraria, che il suo legale, Silvio Ferri, definisce esagerata rispetto all’accusa, all’età dell’uomo e al diabete di cui è affetto. Dagli accertamenti degli investigatori è emerso che Pedali, vista l’impunità di cui godeva da anni, non sospettava di essere sotto controllo, e ha continuato tranquillamente a percepire la pensione della madre: ieri, quando ha ritirato la somma, composta da banconote da 50 euro, ne ha stornato una parte per pagare una bolletta. All’impiegato delle Poste ha mostrato, come al solito, la vecchia delega e il libretto dell’Inps che gli aveva consegnato la mamma. Così come farebbero – è il sospetto degli investigatoti – altre 500 persone che da anni continuerebbero a riscuotere la pensione dei genitori morti.