Venezia. Uno fa il palo, l’altro apre la teca: il VIDEO del furto a Palazzo Ducale

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Gennaio 2018 - 00:49 OLTRE 6 MESI FA
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Palazzo Ducale di Venezia: VIDEO furto gioielli mostra “Tesori dei Maharaja”

VENEZIA – Uno fa il palo e l’altro apre la teca. Tra i gioielli rubati alla mostra “Tesori dei Moghul e dei Maharaja” mercoledì mattina da una teca di Palazzo Ducale a Venezia, ci sono due gioielli indiani, orecchini e una spilla. L’allarme è scattato intorno alle 10 e sul posto è giunta la polizia: Corriere Tv pubblica un video che mostra i due ladri in azione.

I monili della collezione dello sceicco Al Thani, avrebbero un valore di trentamila euro come valore doganale dichiarato, ma in realtà il valore reale potrebbe essere di qualche milione di euro. Le gemme della mostra sono di proprietà dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, cugino dell’emiro del Qatar, esposti per la prima volta in Italia.

Il questore di Venezia Vito Gagliardi, commentando il furto di gioielli ha spiegato: “Sicuramente abbiamo davanti dei professionisti abilissimi, riusciti nell’intento sebbene il Palazzo e le stanze fossero dotate di sistemi tecnologicamente avanzatissimi. La banda, a quanto pare, sarebbe riuscita a far ritardare l’entrata in funzione dell’allarme, ecco perché riteniamo di essere di fronte ad altissime competenze e professionalità”.

La Fondazione Musei Civici di Venezia spiega in una nota che “gli oggetti in questione sono di recente fattura e di valore marginale rispetto agli altri gioielli di maggiore valore storico esposti. I preziosi erano custoditi in una vetrina di sicurezza, facente parte dell’allestimento, progettato dalla Fondazione Al Thani e già utilizzato in alcune tappe precedenti dell’esposizione. Grazie al tempestivo intervento dell’apparato di sicurezza operante all’interno delle sale espositive, e la cui definizione è stata condivisa fin dall’inizio con la Questura di Venezia, la Fondazione Musei Civici è’ stata in grado di fornire alle forze dell’ordine tutti gli elementi necessari per una rapida soluzione dell’indagine in corso. Per agevolare queste operazioni la mostra è stata chiusa pochi minuti dopo l’accaduto, anticipando la chiusura definitiva prevista nella stessa giornata”