Parabola del San Raffaele: no a taglio stipendio, poi licenziamenti e scontri con polizia

MILANO – Quaranta lettere di licenziamento partite venerdì 12 aprile hanno portato la rivolta al San Raffaele di Milano. I posti di lavoro a rischio tra amministrazione e personale socio-sanitario sono 244. Mossi dalla rabbia, il 16 aprile i lavoratori del San Raffaele hanno lanciato la rivolta, con tanto di scontri tra lavoratori e forze dell’ordine. Tredici lavoratori sono rimasti per ore sul tetto del San Raffaele per protestare contro i licenziamenti di venerdì, partiti dopo il fallimento delle trattative sindacali. Anche la Regione Lombardia è intervenuta sulla vicenda e si propone come mediatore per future trattative. 

Negli ultimi mesi la trattativa tra azienda e sindacati è del tutto naufragata dopo il referendum dei lavoratori, che aveva bocciato l’ipotesi di accordo siglato al ministero del Lavoro, e la mediazione tentata dal prefetto di Milano. Il 55% dei lavoratori con un referendum lo scorso gennaio avevano bocciato l’ipotesi di una riduzione del 9% della retribuzione, compresi incentivi e premi,  in cambio della salvaguardia dell’occupazione.

Ma dopo l’arrivo delle lettere di licenziamento, la tensione è tornata a salire negli ultimi giorni. Il fronte sindacale del San Raffaele si è così spaccato con le sigle di base dell’Rsu, più intransigenti, e i confederali più disponibili a trattare e propensi a chiedere gli ammortizzatori sociali.

Dopo gli scontri e la protesta sul tetto dei 13 lavoratori, anche la Regione Lombardia è intervenuta nella questione del San Raffaele. Una delegazione del gruppo consiliare della b composta dallo stesso Umberto Ambrosoli, Lucia Castellano e Paolo Micheli, ha fatto visita ai lavoratori in presidio, assicurando il proprio impegno ad una mediazione della Regione tra le parti in causa.

Sempre in mattinata la commissione consiliare Sanità, come suo primo atto, ha poi depositato la richiesta di audizione della proprietà del San Raffaele e dell’assessore alla Salute, Mario Mantovani, che con la Giunta è al lavoro sulla vertenza San Raffaele insieme al prefetto di Milano. Mentre il Pd lombardo ha condannato gli scontri, definendo “la violenza sempre deprecabile”, la Lega Nord tramite il suo segretario Matteo Salvini invita le parti a discutere perché una “soluzione è possibile”. Nel tardo pomeriggio l’assessorato regionale alla Salute ha fatto sapere che, probabilmente la settimana dal 22 aprile, verrà convocato presso la prefettura di Milano il tavolo con sindacati, azienda e regione Lombardia.

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