Lo zio pedofilo attacca il nipote durante il processo: “Il mostro non sono io. Il mostro è lui perché la denuncia non la doveva fare”. L’uomo, 69 anni, è stato messo sotto processo dalla procura di Roma per aver commesso violenze sui nipotini. Nei giorni scorsi, rispondendo alle domande del pm, il 69enne ha accusato suo nipote di averlo messo nei guai: “Ma ti rendi conto che mi ha mandato in galera, ma che sono un criminale io?“.
Lo zio pedofilo al nipote: “Ti rendi conto che mi hai mandato in galera. Ma che sono un criminale?”
L’uomo è accusato di aver costretto il nipotino di 15 anni a subire atti sessuali, arrivando a proporgli un rapporto completo. E’ anche accusato di essersi denudato di fronte alla sorellina di 12 anni. Le violenze sono andate avanti dal 2016 al 2020. Ad accorgersi che il ragazzo stava attraversando un momento di sofferenza e a contattare i genitori è stata la preside della scuola. La mamma e il papà, preoccupati, hanno poi deciso di accompagnare il figlio da uno psichiatra. Ed è stato il medico a consigliare al ragazzo di confidarsi. La denuncia nei confronti dello zio è arrivata nel giugno del 2022 davanti ai Carabinieri. Il Gip ha deciso da subito per l’arresto dell’uomo. La sorellina ha invece accusato lo zio poco tempo dopo davanti ai magistrati.
“Si, mio nipote mi ha toccato gliel’ho chiesto io. Ma non ha subito danni”
Sì, mio nipote mi ha toccato, gliel’ho chiesto io. Il motivo? Non lo so, ho sbagliato. Ma lui non ha avuto nessun danno, la denuncia uno la fa se ha un danno”. L’uomo ha negato le altre accuse, affermando di non essersi denudato di fronte alla nipotina né di non averla mai toccata: “Era una bambina, mio nipote l’ha voluta coinvolgere nella denuncia perché è malvagio”.
La deposizione non è stata ascoltata dai due ragazzi che, nel processo, sono le parti civili con i familiari. I due giovani non erano infatti presenti in aula. E durante il processo, per evitare di fargli rivivere il trauma, saranno utilizzati i verbali dell’audizione protetta.
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