Sondaggio Mannheimer: “M5s, referendum euro? No, grazie. Contrari 67% grillini”

Pubblicato il 10 Marzo 2013 - 15:40| Aggiornato il 17 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un referendum sull’Euro? Non piace nemmeno ai grillini: il 67% degli elettori del Movimento 5 Stelle ritiene l’idea lanciata da Grillo inopportuna. A rivelarlo un sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera.

Il sondaggista, direttore dell’Istituto di ricerche Ispo, fotografa un’Italia fortemente in disaccordo con Grillo: la stragrande maggioranza degli italiani, un cospicuo 70%, quindi 7 su 10, è concorde nel dire che si tratterebbe di una scelta negativa. tra questi, il 36% la riterrebbe per nulla opportuna, il 33% poco opportuna. C’è tuttavia una fascia pari al 30% che vedrebbe tutto sommato di buon occhio una consultazione popolare di questo tipo. L’euroscetticismo, secondo Mannheimer, resta una minoranza ugualmente distribuita tanto all’interno del M5s, quanto tra gli elettori del centrodestra.

Se si va ad analizzare la posizione che i diversi elettori terrebbero in caso di referendum ecco la sorpresa: nel dato medio degli italiani che si esprimerebbero a favore del mantenimento dell’euro, l’86% sarebbe da ricondursi ad elettori di centrosinistra, il 68% ad elettori di centrodestra, ma ben un 73% ad elettori del Movimento 5 Stelle. Il favore più diffuso per il ritorno alla lira si trova invece nell’elettorato della Lega Nord (25%) e, in misura ancora maggiore (26%), tra quanti alle ultime elezioni si sono astenuti.

Scrive Mannheimer:

Lo si è visto anche riguardo alla possibilità di partecipare a un governo assieme al Pd: la base elettorale di Grillo risulta tendenzialmente più aperta della leadership cui fa riferimento.

Prova questa che il voto verso il partito di Grillo è stato più spesso un voto di protesta che una reale adesione alle sue proposte politiche. La conclusione è che i partiti tradizionali possono ancora sperare di riconquistare i voti strappatigli dal M5s, tutto sta nel cogliere quali siano le proposte gradite all’elettorato e nel saperle “vendere”.