Inter, indizi di grande squadra. Juve a rischio crollo

di Renzo Parodi
Pubblicato il 14 Settembre 2015 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
Inter, indizi di grande squadra. Juve a rischio crollo

Freddy Guarin segna il gol derby contro il Milan

ROMA –  Uno si chiede: ha senso discettare sulla classifica dopo appena tre giornate? La mia risposta è che non ne ha granché rispetto all’effettivo ranking del campionato. Tendenzialmente attendo che sia” pagata” la decima prima di esprimermi sull’effettivo valore delle squadre. Ma qualcosa dovrò pur dire visto che la tabella contingente segnala il primato solitario dell’Inter, a punteggio pieno dopo la vittoria nel derby, e tra le Grandi soltanto al Roma – con Torino, Chievo, Sassuolo  e Palermo (in attesa del recupero Sampdoria-Bologna) – nel gruppetto delle immediate inseguitrici.

Ebbene, allora dico che l’Inter vista nel derby non è ancora una grande squadra ma ha quasi tutto per diventarla. Un allenatore scafato che non ha paura di scegliere dal mazzo. Un centrocampo bene assortito, un portiere tra i migliori al mondo e un attacco che col duo Icardi-Jovetic promette gol a profusione. Kondogbia ancora non ci ha fatto vedere di essere il gemello di Pogba (quello dell’anno scorso, eh…), ma l’insieme si raccomanda come possibile contraltare della Roma, che a Frosinone non ha incantato, ma profonde una tale impressione di ricchezza tecnica da comparire di diritto nel trio delle favorite per i titolo.

Eh sì, nonostante la classifica terrificante, un punto appena in tre partite la seconda sconfitta casalinga evitata per un soffio, la Juventus non più Magna troverà per forza la quadratura del cerchio e finirà per proporsi nella lotta al vertice con Roma e Inter. A meno che, come si dice volgarmente, Allegri e Marotta non la diano su in campionato e concentrino le forze per provare a vincere la Champions. Paradosso logico, prima ancora che tecnico. Se non registra le valvole (leggi: centrocampo e difesa) la Juve avrà poco da dire su entrambi i fronti. Io credo che Allegri riuscirà a trovare la via d’uscita dal tunnel. Sempre che la Juve non frani miseramente anche in Champions, a cominciare dall’infida trasferta di Manchester, contro il City di Pellegrini, che non avrà Aguero. Ad Allegri mancherà Marchisio, l’alter ego di Pirlo. Facile rimpiangerlo, ma Andrea non è più quello dei tempi di Conte, meno facile sostituirlo. Marchisio era ed è la soluzione più logica. Sono gli altri, Pogba segnatamente,  che non stanno facendo la propria parte.

La Roma a Barcellona misurerà il proprio stato di salute. Se evita l’imbarcata Garcia trarrà fausti auspici anche per il campionato. Ma non fidatevi, gente. Al campo Nou ho visto massacrare illustri protagoniste. Servirà la Roma anti-Juve, non quella di Verona o Frosinone.

Il Milan ha perso al sfida cittadina ma non mi è spiaciuto. Forse Mihajlovic ha trovato al formula giusta. Ma quel Bonaventura sacrificato a centrocampo, con l’impalpabile Honda a galleggiare non si sa bene dove, non l’ho digerito. Col rientro di Bertolacci, Jack potrà essere avanzata alle spalle del duo Bacca-Luiz Adriano e le cose miglioreranno ancora. Intanto Sinisa ha sistemato la difesa. Avete presente il Milan di Inzaghi? Ecco, per adesso accontentatevi, amici milanisti. E pure lei, presidente Berlusconi. L’aria è cambiata.

Onore e gloria a Sassuolo e  Torino, sebbene inciampati entrambi in due pareggi. La stoffa c’è. La Lazio ha trovato in Matri (doppietta all’Udinese) la punta centrale che mancava in attesa di Klose e Djordjevic. La Fiorentina vittoriosa sul Genoa patisce i mal di pancia di una piazza che non si accontenta. Occhio perché Sousa sta costruendo una belle realtà e se Pepito Rossi conserva la salute ne vedrete delle belle, amici viola. Primo punto per il Carpi a Palermo. Venderà cara la pelle la squadra di castori. Ci scommetto.