Napoli fermato dalla Lazio fa scappare la Juventus

di Renzo Parodi
Pubblicato il 9 Febbraio 2013 - 23:18| Aggiornato il 14 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

Non si fa in tempo a scrivere che il Napoli è maturo per insidiare la Juventus e il Ciuccio rischia di perdere contatto con la Juventus vittoriosa sulla Fiorentina. Il pari (1-1) contro la Lazio lo aggiunta nel finale con un gol di Cannavaro, dopo un inseguimento durato quasi 80 minuti.

Punto prezioso, soprattutto per il morale, e tuttavia la Juventusha guadagnato due lunghezze e lo scontro diretto del San Paolo, ai primi di marzo, perde un po’ di smalto e di fascino. Intendiamoci, restano 42 punti in palio e tutto può ancora accadere, nel bene e nel male. Sinceramente non ci si aspettava un Napoli così a lungo svagato e incapace di reagire alle sfuriate e al pressing alto della Lazio.

Un assetto tattico che ha costretto per un’ora abbondante il Napoli a non ragionare e a rinunciare alle ficcanti ripartenze che sono il pane migliore della mensa di Mazzarri. Il tecnico le aveva provate tutte, finendo con quattro punte: Cavani, Pandev, Calaiò, El Khaddouri, più Insigne e Hamsik! La scelta della disperazione.

Finale fantastico, con il gol di Cannavaro che pareggia il vantaggio di Floccari e tre occasioni (una per il Napoli, due per la Lazio, clamorosa la traversa colta da Floccari) sfumate per un nulla. La Lazio ha cercato cocciutamente la vittoria. Petkovic alla vigilia non aveva parlato invano, proclamando che la sua squadra non era affatto fuori dai giochi scudetto. Il verdetto del campo non concede grandi spiragli per il futuro.

La distanza in classifica dal Napoli resta invariata (6 punti) ma ora la Lazio dovrà difendere il terzo posto dal ritorno di Inter e Milan, che incalzano. La Juventus è in fuga, a +5 dal Napoli e a +11 dalla Lazio. Si è visto in campo per un paio di minuto il neoacquisto Saha. Se Floccari tiene botta, il francese calpesterà poche volte il terreno di gioco.

Per recuperare lo svantaggio. Mazzarri le aveva provate tutte, aveva rivoltato la squadra come un guanto, cambiando modulo tattico ed interpreti principali. Mazzarri dovrà fare un pensiero su Insigne, il ragazzo ha cambiato la partita del Napoli, dando verve e imprevedibilità alla manovra e sciorinando numeri di alta scuola. L’unico a far soffrire la difesa della Lazio.

Mazzarri notoriamente non ama i giovani ma non è il caso di aggrapparsi a questioni di principio, se gioca così un posto a Insigne glielo dovrà pur trovare. Al di là dei propri limiti di giornata, la squadra di Mazzarri ha sbattuto contro una Lazio tornata per un’ora grande, dopo la parentesi nera (un punto in tre gare). “Abbiamo regalato i primi 20’”, si doleva Mazzarri mentre ancora si agitava in panchina.

Verissimo. Napoli catatonico in avvio, preso letteralmente a ceffoni da una Lazio arrembante, rigenerata (il ritorno di Hernanes, Biava e Dias ha dato una grossa mano), nonostante l’assenza di Klose. Floccari (terzo sigillo personale di fila) non lo ha fatto rimpiangere. Oltre al gol che ha spianato la strada alla sua squadra, Floccari ha colpito un palo e una traversa, ha segnato un altro gol, giustamente annullato per fuorigioco, e ha messo in croce Cannavaro, Gamberini e Campagnaro.

Con i suoi triangoli fitti e rapidi, a palla rasoterra, e il pressing portato molto alto, la Lazio ha irretito il Napoli, precludendogli a lungo qualsiasi possibilità di replica. Mazzarri aveva collocato Cavani sull’out di sinistra nella speranza, forse, di allargare le maglie della difesa biancazzurra. Il bomber uruguagio si è dovuto accentrare per procurare gli unici due brividi del primo tempo alla difesa laziale.

La prima volta è stato neutralizzato dal provvidenziale recupero di Lulic (subentrato a Mauri, infortunatosi alla caviglia destra esultando per il gol di Floccari), la seconda privato del gol dalla traversa, colpita sull’unica azione travolgente orchestrata dal Napoli nei primi 45’.

Poco per una squadra che si proclama attrezzata per il massimo traguardo. Meglio nella ripresa il Napoli, grazie alle serpentine di Insigne e al calo fisiologico della Lazio. Inler ha pizzicato la traversa con la collaborazione di Marchetti e infine Campagnaro ha centrato il sette della porta laziale quando il cronometro era agli ultimi giri. E dire che Lulic in contropiede era mangiato due volte il raddoppio, a tu per tu con De Sanctis. Giovedì il Napoli è atteso dall’impegno casalingo di Europa League con Plzen e domenica prossima al San Paolo scenderà la Sampdoria.