Italia dopo Prandelli: chi resta, chi lascia, new entry. Tutti i nomi

di Emiliano Condò
Pubblicato il 25 Giugno 2014 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA
Italia dopo Prandelli: chi resta, chi lascia. Tutte le promesse

Italia dopo Prandelli: chi resta, chi lascia. Tutte le promesse

ROMA – Una Nazionale da ricostruire dalle macerie. Italia, che, è la prima certezza non avrà più Cesare Prandelli in panchina. In attesa di sapere chi ci sarà al suo posto (l’inevitabile toto ct è già partito, con Roberto Mancini  Luciano Spalletti tra i più gettonati) resta però da capire chi saranno i calciatori.

Non ci sarà, e questa è la perdita più grave, Andrea Pirlo. Lo aveva fatto capire prima del Mondiale, lo ha di fatto quasi ufficializzato a partita appena persa. Pirlo, 35 anni, con l’Azzurro chiude qui. Dopo un Mondiale in cui è stato tra i pochissimi a salvarsi. A tirare la carretta direbbe Gigi Buffon.

Già, Gigi Buffon. Tutti lo davano pronto al passo d’addio. Ma Buffon sembra averci ripensato. Sarà il carattere, sarà che non gli va di chiuderla così. Il prossimo ct, a meno di soprese, potrà ancora contare sul portiere campione del Mondo. Che ai prossimi mondiali avrà 40 primavere tonde tonde. In porta, Zoff insegna, si può fare. La porta, almeno quella, non preoccupa. Dietro Buffon c’è Sirigu che è affidabile. E giovani promettenti: Perin, Bardi e Scuffet.  

In difesa, invece, il ricambio sarà fisiologico. Difficile che il prossimo ct riparta da Giorgio Chiellini (30 anni), e Andrea Barzagli (33 anni). Leonardo Bonucci, che di anni ne ha 27, potrà invece ancora ritagliarsi spazio da protagonista. Dipenderà anche dagli “emergenti”. E al centro della difesa il panorama non è al momento  ricchissimo. Promette Alessio Romagnoli, si è smarrito Andrea Ranocchia. C’è sempre la carta Astori (27 anni). E soprattutto c’è la speranza che i prossimi 2-4 anni ci regalino qualche talento del livello dei Baresi, Maldini e Nesta che tanto hanno significato per l’Italia. Antei del Sassuolo e l’interista Biraghi, già in under 21, sono tra i prospetti più interessanti. Ma non da subito.

Sugli esterni, invece, Prandelli i giovani li ha portati. E De Sciglio e Darmian, se manterranno, potranno essere confermati. Ci sono anche alternative di prospettiva come Santon (23 anni) e giocatori nel pieno della maturità come Criscito, che Prandelli ha scartato.

In mezzo al campo la situazione è più complessa. Senza Pirlo bisognerà cambiare tutto. La certezza è Daniele De Rossi (31 anni); non giovanissimo ma un altro mondiale lo può fare.  Ci saranno poi Antonio Candreva e Claudio Marchisio. Soprattutto ci sarà Marco Verratti. Senza Pirlo le chiavi del centrocampo saranno sue. Servono però forze fresche: Thiago Motta non è più presentabile, De Rossi ha bisogno di un’alternativa.  Le speranze si chiamano Baselli (Atalanta), Sturaro (Genoa) e Bonaventura (Atalanta). Le certezze si chiama Florenzi (uno che Prandelli ha lasciato a casa senza portarlo neppure tra i 30 forse con troppa leggerezza vista quanta corsa è mancata) e Romulo. Due punti interrogativi: Montolivo che il mondiale ha saltato per infortunio, e Aquilani. 

In attacco si ripartirà da due grandi assenti del Mondiale: Mattia Destro e Giuseppe Rossi. Ovviamente potranno dire la loro anche Ciro Immobile, Alessio Cerci e Lorenzo Insigne. E Balotelli? Già, Balotelli. Su di lui pesano come macigni le parole di Buffon. Difficile che un gruppo anche se rinnovato lo accetti come niente fosse. E poi Balotelli, ora, deve pensare ai gol, poi si vedrà.  In attacco le promesse non mancano: c’è Berardi, c’è Gabbiadini. E da qui a 4 anni non mancheranno le esplosioni.